- La Milano Fashion Week appena conclusa ha visto sfilare cinquantuno designer e presentare duemilatrecentosettantasei look. Tra i protagonisti, il ritorno di Chiara Ferragni dopo un anno di assenza e la presenza di Jacob Elordi da Bottega Veneta. Le collezioni per la Primavera-Estate 2025 hanno mostrato una moda libera, leggera e disinvolta, con un'attenzione particolare ai toni di marrone e ai capi voluminosi.
Prada ha dominato la scena, ma non sono mancati altri designer capaci di sorprendere con capi senza tempo, dimostrando che è possibile creare moda di qualità anche in una società in continua evoluzione. Tuttavia, nonostante l'eleganza e l'alta qualità delle collezioni, la settimana della moda milanese ha suscitato un sentimento generale di noia.
Le sfilate hanno evidenziato come il mercato della moda sia in contrazione, con una moltiplicazione dei prodotti e una confusione tra i marchi. L'originalità non è più un requisito fondamentale, e spesso si accettano capi e accessori "dupe" senza preoccuparsi troppo dell'autenticità. Questo riflette una moda che non riesce più a catturare e modulare l'attenzione delle persone come un tempo.
In sintesi, la Milano Fashion Week ha offerto uno spaccato interessante delle tendenze moda per la prossima stagione, con un mix di eleganza, innovazione e un pizzico di disillusione.