Le news su Equalize, Latorre, Minniti, Musk, Report, Schlein e non solo Che cosa si dice e che cosa non si dice su Equalize, Latorre, Minniti, Musk, Report, Schlein e non solo. Pillole di rassegna stampa MINNITI BISTRATTA LO VOI E NON BISTRATTA IL GOVERNO SU ALMASRI "Credo che davanti a un esposto non sia automatica l’apertura di un’indagine, si valuta la congruità. La valutazione della Procura è legittima, certo.
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Approfondimenti:
LE STORIE Arrestati, resi schiavi e torturati: il racconto dei migranti sfuggiti alle milizie libiche L’allarme di Medici senza frontiere: «Con la liberazione del generale i carcerieri non avranno più freni» Eleonora Camilli
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Il caso Almasri ha riacceso i riflettori sugli accordi Italia-Libia di cui domenica ricorre l’anniversario. La decisione dell’Italia di non consegnare il comandante libico ha di fatto evitato che si possa mai celebrare un processo per le violenze in Libia. Voi che sulle vostre navi avete assistito migliaia di persone provenienti da quei lager come giudicate questa scelta? «Sono anni che ribadiamo…
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La Libia è su una delle rotte migratorie più battute al mondo. Ma i drammi toccano anche i libici. Negli ultimi 15 anni questo Paese è passato dalla ferrea dittatura di Gheddafi, caduto nel 2011, a una lunga guerra civile le cui conseguenze sono evidenti ancora oggi. Omicidi, sparizioni, arresti senza processo, torture, sono ancora piuttosto frequenti, nella più totale impunità. In Libia ci sono oggi due governi ma non c’è uno stato.
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Nella vicenda del torturatore del carcere libico di Mitiga, Najem Osama Almasri, espulso dall’Italia il 21 gennaio scorso in quanto considerato «soggetto pericoloso», si intrecciano questioni giuridiche, istituzionali, politiche e geopolitiche. A partire dal grumo di interessi reciproci riguardante Italia e Libia che non ha origini recenti. Un quadro frastagliato in cui ogni tassello deve essere ben saldato all’altro per evitare fraintendimenti e confusione.
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Chi c'è dietro la bomba immigrazione pronta a (ri)scoppiare? Il timore di esperti e osservatori è che il picco di sbarchi fosse legato all'arresto del criminale di guerra libico Osama Njeem Almasri. In realtà la ritorsione delle sue milizie salafite (per fortuna scongiurata) si sarebbe dovuta concentrare nel rapimento dei manager italiani presenti nel suo territorio, nell'assalto alle ambasciate e ai pozzi petroliferi.
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ROMA. Il boom di partenze dalla Libia negli ultimi quindici giorni non è un abbaglio. Quei 3354 migranti arrivati nel giro di due settimane sono vissuti come un’emergenza che costringe palazzo Chigi a convocare una riunione alla presenza di Giorgia Meloni, con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Matteo Piantedosi. C’è infatti da esaminare la novità del premier e dei ministr…
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Le tensioni politiche e militari che negli ultimi mesi avevano portato la Libia sull’orlo di un nuovo conflitto sembrano essersi attenuate, grazie anche al lavoro di mediazione delle Nazioni Unite. Tuttavia, nonostante il rischio immediato di instabilità appaia meno pressante rispetto a qualche mese fa, il paese rimane intrappolato in uno status quo fondamentalmente “insostenibile”1. Secondo la rappresentante speciale ad interim delle Nazioni Unite per la Libia, Stephanie Khoury, l’architettura politica e istituzionale della Libia è…
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