In una settimana la crescita nelle terapie intensive è stata del 18% negli ospedali sentinella della Fiaso. Permane la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 71 anni, i secondi 65 anni I non vaccinati ricoverati in rianimazione sono il 67% del totale. Il 72% dei vaccinati ricoverati è affetto da gravi comorbidità, mentre circa la metà dei pazienti non vaccinati (47%) era in completa buona salute prima del Covid.
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Durante una conferenza stampa, il ministro Christian Dubé ha recentemente sottolineato che il 50% dei pazienti sarebbe ricoverato in ospedale “con” COVID (il che implica che il 50% sarebbe “a causa” dell’infezione). Poiché il COVID causa principalmente sintomi respiratori, questa tabella associata a un test positivo fa sì che il ricovero venga classificato come “a causa” del COVID. Accettiamo innanzitutto queste definizioni: “con” COVID significa che se, per caso, il virus è stato trovato, almeno non è la causa…
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A essere oggetto di analisi 550 ricoverati negli ospedali di Brescia, Genova, Bologna, Roma, Avellino e Bari Si tratta di soggetti ricoverati per curare patologie differenti dal Covid ma che in fase di pre-ricovero o degenza sono poi risultati positivi al tampone. L’indagine non lascia spazio a dubbi: su base nazionale il 34% dei pazienti positivi ricoverati non è malato Covid ma richiede assistenza sanitaria per altre patologie.
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Il 72% dei vaccinati ricoverati, infatti, è affetto da gravi comorbidità mentre circa la metà dei pazienti non vaccinati (47%) era in completa buona salute prima del Covid». Maggiormente colpita la fascia 0-4 anni; in particolare i bambini molto piccoli, fra 0 e 6 mesi, che costituiscono il 42% dei pazienti pediatrici ricoverati +18%: questo il dato che attesta la crescita dei ricoveri nelle terapie intensive degli ospedali “sentinella” Fiaso nell’ultima settimana.
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Infatti, un terzo dei pazienti risulta affetto da patologie acute o croniche e spesso la positività al virus SARS-CoV-2 è un rilievo occasionale. Un dato che era stato già evidenziato dal Direttore Generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, e che viene confermato anche dalle caratteristiche anamnestiche dei pazienti positivi attualmente ricoverati. «La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato numeri di…
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ANNUNCIO PUBBLICITARIO. Il report evidenza un aumento dei ricoveri, pari al 32%, con una decisa accelerazione rispetto alla scorsa settimana quando l’incremento era stato del 26%. In una settimana i ricoveri Covid negli ospedali sentinella Fiaso crescono del 32%. L’ultimo report comprende 20 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici distribuiti su tutto il territorio italiano. Un dato in linea con l’aumento dell’incidenza registrato nelle ultime settimane e che pone…
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Di questi positivi ricoverati per altre patologie, il 33% è composto da pazienti affetti da diabete o altre malattie metaboliche, da patologie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche o broncopneumopatie croniche. In tutto sono stati analizzati 550 pazienti ricoverati nelle aree Covid dei sei ospedali: un campione pari al 4% del totale dei ricoverati negli ospedali italiani. Una nuova indagine ha fatto emergere una realtà ben diversa da…
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I pazienti erano giunti in sei nosocomi (oltre al Policlinico barese figurano anche gli Spedali civili di Brescia, l'Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, l'Irccs Aou di Bologna, il Policlinico Tor Vergata di Roma e l'Ospedale "San Giuseppe Moscati" di Avellino) e la rilevazione è stata effettuata il 5 gennaio scorso.«Dei 550 pazienti monitorati - riporta ADN Kronos -, 363 (il 66%) sono ospedalizzati con diagnosi da infezione polmonare, mentre 187 (il 34%) non…
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Nel primo gruppo, risulta «vaccinato con un ciclo completo di tre dosi o con due dosi da meno di 4 mesi solo il 14%, di contro tra gli altri è vaccinato con tre o due dosi da meno di 4 mesi il 27%. La FIASO,ha raccolto i dati di sei grandi ospedali italiani, tra cui ilevidenziando come tra i ricoverati per Covid, il 34% vi fosse entrato per altre patologie.In quella percentuale non sono state riscontrate crisi respiratorie o danni polmonari ed un paziente ogni tre, secondo lo studio condotto su 550 casi…
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Uno su tre, dunque, sia pur con infezione accertata al virus Sars-Cov-2, viene ospedalizzato per curare tutt’altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori. Per lo più si tratta di pazienti arrivati in ospedale o al pronto soccorso per altri problemi e che, al momento del ricovero che prevede il tampone, vengono trovati portatori dell’infezione da Sars-Cov-2 ma senza sintomi di malattia. La diagnosi da infezione da Sars-Cov-2 è dunque occasionale I dati emergono da uno studio fatto da Fiaso…
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Lo studio è basato sull’analisi di 550 pazienti ricoverati nelle aree Covid dei 6 ospedali: un campione pari al 4% del totale dei ricoverati negli ospedali italiani. I pazienti ricoverati effettivamente per sindrome da Covid-19 sono molto più anziani e hanno in media un’età di 69 anni mentre i soggetti contagiati privi di sintomi e ricoverati per altre patologie hanno in media 56 anni. Secondo…
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I pazienti ricoverati effettivamente per sindrome da Covid-19 sono molto più anziani e hanno in media un’età di 69 anni mentre i soggetti contagiati privi di sintomi e ricoverati per altre patologie hanno in media 56 anni. Un altro 8% è rappresentato da quei pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivi al Covid. Lo studio è basato sull’analisi di…
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Un altro 8%, invece, e’ rappresentato da quei pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico urgente pur se positivi al Covid – Un terzo dei pazienti positivi al virus SarS-CoV2 ricoverati entra in ospedale non per curare il Covid ma altre malattie. Come nel caso delle donne in gravidanza positive che rappresentano la percentuale maggiore tra i ricoverati in reparti Covid nonostante non abbiano sviluppato la malattia.
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La stragrande maggioranza, il 36% del totale dei ricoverati positivi ma senza sintomi respiratori, riguarda donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica. – Un terzo dei pazienti positivi al virus SarS-CoV2 ricoverati entra in ospedale non per curare il Covid ma altre malattie. Quindi viene ospedalizzato non per il virus ma con il virus e tuttavia non può accedere ai reparti non Covid perché contagiato.
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«La direzione strategica ha richiesto alle strutture aziendali di riferimento l’avvio di un audit interno con tutti i soggetti interessati perché si possa fare chiarezza su quanto sia effettivamente avvenuto». Intervento della direzione strategica dell'Aou di Sassari sulla vicenda della donna che ha dichiarato di aver avuto un aborto spontaneo nei parcheggi dopo essersi recata al pronto soccorso dell'Ostetricia.
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Un dato “in linea con l’aumento dell’incidenza registrato nelle ultime settimane e che pone un allarme sui posti letto riservati all’assistenza di pazienti positivi al Sars-Cov-2”, prosegue Fiaso 32% di ricoveri in più. Il report evidenza “un aumento dei ricoveri, pari al 32%, con una decisa accelerazione rispetto alla scorsa settimana quando l’incremento era stato del 26%”. L’ultimo report comprende 20 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici, distribuiti su…
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Nel primo gruppo, risulta «vaccinato con un ciclo completo di tre dosi o con due dosi da meno di 4 mesi solo il 14%, di contro tra gli altri è vaccinato con tre o due dosi da meno di 4 mesi il 27%.o che non hanno ancora fatto la dose booster».In quel 34% ci sono infine molte donne in gravidanza o che avevano bisogno di assistenza ginecologica, mentre un corposo 33% di quella fetta di ricoverati per altre patologie era affetto da diabete, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche o…
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Fiaso: "No a volgari strumentalizzazioni dei nostri dati sulle ospedalizzazioni da parte dei No vax"
A tutti loro voglio ricordare che in questo ultimo anno la Fiaso, insieme alla Struttura commissariale e al ministero della Salute, ha svolto uno sforzo incredibile per arrivare agli straordinari risultati che oggi può vantare il nostro paese, risultati raggiunti proprio grazie alle vaccinazioni. Una fase nella quale abbiamo avuto un numero enorme di pazienti da trattare, tenendo aperti anche le strutture per i no Covid.
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Infatti, un terzo dei pazienti risulta affetto da patologie acute o croniche e spesso la positività al virus SARS-CoV-2 è un rilievo occasionale. Un dato che era stato già evidenziato dal Direttore Generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, e che viene confermato anche dalle caratteristiche anamnestiche dei pazienti positivi attualmente ricoverati. «La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto…
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“La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore FIASO Campania – per quanto riferita a un limitato numeri di ospedali, riguarda comunque un campione di pazienti ricoverati in Aziende di rilievo. Infatti, un terzo dei pazienti risulta affetto da patologie acute o croniche e spesso la positività al virus SARS-CoV-2 è un rilievo occasionale. Emerge una sostanziale differenza tra le precedenti ondate pandemiche e l’attuale.
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Infatti, un terzo dei pazienti risulta affetto da patologie acute o croniche e spesso la positività al virus SARS-CoV-2 è un rilievo occasionale. «La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato numeri di ospedali, riguarda comunque un campione di pazienti ricoverati in Aziende di rilievo. Ciò significa, in…
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«La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato numeri di ospedali, riguarda comunque un campione di pazienti ricoverati in Aziende di rilievo. Ciò significa, in termini assistenziali, che la gestione dei pazienti positivi al Covid non può più essere limitata ad ambienti di Medicina Interna, ma va orientata, per una parte di essi, verso reparti…
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Dallo studio elaborato dalla Federazione è emerso, tra l’altro, che il 34% dei degenti non è in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari e non ha sviluppato la malattia da Covid-19, ma richiede assistenza sanitaria per altre patologie, come ictus, infarti, gravidanze o traumi, e al momento del tampone pre-ricovero è risultato positivo al virus Sars-Cov-2. “La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato…
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«La rilevazione – sottolinea il managerPizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato numeri di ospedali, riguarda comunque un campione di pazienti ricoverati in Aziende di rilievo. Il 34% dei pazienti Covid è in ospedale per altre patologie. C’è anche l’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino tra i sei grandi ospedali italiani (gli altri sono Asst Spedali civili di Brescia, Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Irccs Aou di Bologna, Policlinico Tor Vergata e Policlinico…
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Ciò significa, in termini assistenziali, che la gestione dei pazienti positivi al Covid non può più essere limitata ad ambienti di Medicina Interna, ma va orientata, per una parte di essi, verso reparti specialistici Un dato che era stato già evidenziato dal Direttore Generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, e che viene…
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Ciò significa, in termini assistenziali, che la gestione dei pazienti positivi al Covid non può più essere limitata ad ambienti di Medicina Interna, ma va orientata, per una parte di essi, verso reparti specialistici Un dato che era stato già evidenziato dal Direttore Generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, e che viene confermato anche dalle caratteristiche anamnestiche dei pazienti positivi attualmente ricoverati.
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Un dato che era stato già evidenziato dal Direttore Generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, e che viene confermato anche dalle caratteristiche anamnestiche dei pazienti positivi attualmente ricoverati. «La rilevazione – sottolinea il manager Pizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato numeri di ospedali, riguarda comunque un campione di pazienti ricoverati in Aziende di rilievo.
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Dallo studio elaborato dalla Federazione è emerso, tra l’altro, che il 34% dei degenti non è in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari e non ha sviluppato la malattia da Covid-19, ma richiede assistenza sanitaria per altre patologie, come ictus, infarti, gravidanze o traumi, e al momento del tampone pre-ricovero è risultato positivo al virus Sars-Cov-2. Infatti, un terzo dei pazienti risulta affetto da patologie acute o croniche e spesso la positività al virus SARS-CoV-2 è un rilievo occasionale.
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Emerge una sostanziale differenza tra le precedenti ondate pandemiche e l’attuale. «La rilevazione – sottolinea il managerPizzuti, peraltro Coordinatore Fiaso Campania -, per quanto riferita a un limitato numeri di ospedali, riguarda comunque un campione di pazienti ricoverati in Aziende di rilievo. Ciò significa, in termini assistenziali, che la gestione dei pazienti positivi al Covid non può più…
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Roma, 12 gen. (LaPresse) – “Finalmente, grazie alla determinazione della Lega, c’è l’impegno del Governo a prevedere un risarcimento per chiunque riporterà lesioni o infermità con menomazioni permanenti dell’integrità psico-fisica a causa della vaccinazione anti-covid”. Lo annuncia Luigi Augussori, senatore della Lega e capogruppo in commissione Affari Costituzionali nonché primo firmatario dell’ordine del giorno.
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Uno su tre, dunque, sia pur con infezione accertata al virus Sars-Cov-2, viene ospedalizzato per curare tutt’altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori. A Brescia e Bari esistono anche degli ambulatori per la dialisi di pazienti positivi “Se si usa come parametro non l’infezione da Sars-Cov-2 ma la malattia da Covid, l’efficacia del vaccino risulta essere molto solida. In tutto sono stati analizzati 550 pazienti ricoverati nelle aree Covid dei sei ospedali: un campione pari al 4% del totale dei…
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La FIASO, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, ha raccolto i dati di sei grandi ospedali italiani, tra cui il Policlinico di Bari, evidenziando come tra i ricoverati per Covid, il 34% vi fosse entrato per altre patologie.In quella percentuale non sono state riscontrate crisi respiratorie o danni polmonari ed un paziente ogni tre, secondo lo studio condotto su 550 casi pubblicato da FIASO, non aveva alcun sintomo legato al virus.
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I pazienti ricoverati per il Covid sono molto più anziani e hanno in media un’età di 69 anni mentre i soggetti contagiati privi di sintomi e ricoverati per altre patologie hanno in media 56 anni Per la stragrande maggioranza, il 36% del totale dei ricoverati positivi ma senza sintomi respiratori, si tratta di donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica. In tutto sono stati analizzati 550 pazienti ricoverati nelle aree Covid dei 6 ospedali: un campione…
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Covid, il 34% dei positivi ricoverati in ospedale non è malato di Covid. Lo studio ha coinvolto Asst Spedali civili di Brescia, Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, Irccs Aou di Bologna, Policlinico Tor Vergata, ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino e Policlinico di Bari. A Brescia e Bari esistono anche degli ambulatori per la dialisi di pazienti positivi Il 33%, invece, è composto da pazienti che hanno subito uno scompenso della condizione…
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Un altro 8% è rappresentato da quei pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivi al Covid. Il 34% dei pazienti positivi ricoverati non è malato di Covid-19: non è in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari e non ha sviluppato la malattia da Covid ma richiede assistenza sanitaria per altre patologie e al momento del tampone pre-ricovero risulta positivo al Sars-CoV-2.
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Un altro 8% è ricoverato perché deve sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivo al Covid. Per il virologo Matteo Bassetti il report serale «non dice nulla e non serve a nulla se non mettere l'ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a farlo Secondo uno studio effettuato su sei ospedali italiani, compreso il Policlinico di Bari, il 34% dei pazienti positivi ricoverati, non è malato Covid.
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Al Policlinico Sant’Orsola invece uno studio condotto da Fiaso, sui numeri di sei grandi aziende ospedaliero universitarie, ha evidenziato come, in media, il 34% dei pazienti positivi al virus e ricoverati in ospedale non sia lì perché malato di Covid, ma a seguito di altre patologie, non relative alla positività Come indicato nel grafico sopra, i pazienti non vaccinati attualmente ricoverati in area critica all’ospedale di riferimento dell’Ausl sono il 76%, 19 su 25 posti occupati totali.
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E ancora: i pazienti ricoverati per il Covid sono molto più anziani, con in media un’età di 69 anni, mentre i soggetti contagiati privi di sintomi e ricoverati per altre patologie hanno in media 56 anni Irpinia, un paziente positivo su 3 non è ricoverato per Covid. Nella maggioranza dei casi si tratta di persone non vaccinate o che non hanno ancora fatto la terza dose. Un paziente positivo su tre non è ricoverato per il Covid in Irpinia.
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Attualmente il 34% dei ricoverati nei reparti covid non è in ospedale a causa del coronavirus. A certificarlo uno studio condotto su sei grandi ospedali italiani (fra cui Bari, Bologna, Genova e Roma) che ha coinvolto più di 500 pazienti. Positivi asintomatici quindi. Gente che con l’emergenza sanitaria non centrerebbe assolutamente niente se non fosse per un riscontro dell’infezione totalmente occasionale.
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Nei 4 ospedali pediatrici sentinella il numero di bambini ricoverati è passato da 76 a 123, di cui il 76% è sotto i 4 anni, quindi in una fascia d’età non vaccinabile” Un altro 8%, invece, deve sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivo al Covid. In entrambi i gruppi c’è una preponderanza di soggetti non vaccinati o che non hanno ancora fatto la dose booster. Per la stragrande maggioranza di loro si tratta di donne…
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In entrambi i gruppi c'è una preponderanza di soggetti non vaccinati o che non hanno ancora fatto la dose booster. A Brescia e Bari esistono anche degli ambulatori per la dialisi di pazienti positivi Roma, 11 gen. (Adnkronos Salute) - Il 34% dei pazienti positivi ricoverati, non è malato Covid. C'è inoltre una parte, complessivamente il 6% del totale, di pazienti che arrivano al pronto soccorso a causa di incidenti e richiedono assistenza per vari traumi e fratture.
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Un altro 8%, invece, deve sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivo a Sars-Cov-2. C’è inoltre una parte, complessivamente il 6% del totale, di pazienti che arrivano al pronto soccorso a causa di incidenti e richiedono assistenza per vari traumi e fratture Il 33%, invece, è composto da pazienti che hanno subito uno scompenso della condizione internistica derivante da diabete o altre malattie metaboliche, da patologie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche…
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I dati emergono da uno studio fatto da Fiaso sui ricoveri di 6 grandi aziende ospedaliere e sanitarie: Asst Spedali civili di Brescia, Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Irccs Aou di Bologna, Policlinico Tor Vergata, Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino e Policlinico di Bari. In tutto sono stati analizzati 550 pazienti ricoverati nelle aree Covid dei sei ospedali: un campione pari al 4% del totale dei ricoverati negli…
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Uno su tre, dunque, sia pur con infezione accertata al virus Sars-Cov-2, viene ospedalizzato per curare tutt’altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori”. Per la stragrande maggioranza, il 36% del totale dei ricoverati positivi ma senza sintomi respiratori, si tratta di donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica. I dati emergono da uno studio fatto dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) sui ricoveri di sei grandi poli: Asst…
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Il 34% dei positivi al Covid è in ospedale per altre malattie: la ricerca. Lo studio in questione ha coinvolto Asst Spedali civili di Brescia, Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, Irccs Aou di Bologna, Policlinico Tor Vergata, ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino e Policlinico di Bari. In totale 550 pazienti ricoverati tutti nelle aree Covid. Riprogrammare l’assistenza. Nello stesso studio viene confermato poi che i pazienti ricoverati per Covid sono in…
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Il campione analizzato è comunque ristretto e fotografa soltanto il 4% del totale dei ricoverati negli ospedali italiani. Inoltre, i pazienti ricoverati per covid sono molto più anziani, con un'età di 69 anni, mentre i contagiati privi di sintomi e ricoverati per altre patologie hanno in media 56 anni. Secondo Fiaso un paziente su tre, sia pur con infezione accertata al virus sars-cov-2, viene ospedalizzato per curare altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori.
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Per la stragrande maggioranza, il 36% del totale dei ricoverati positivi ma senza sintomi respiratori, si tratta di donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica. Secondo Fiaso, dunque, "un paziente su tre sia pur con infezione accertata al virus Sars-CoV-2, viene ospedalizzato per curare tutt'altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori". I pazienti ricoverati per il Covid sono molto più anziani e hanno in media un'età di…
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i pazienti ricoverati per il Covid sono molto più anziani e hanno in media un'età di 69 anni;. i soggetti contagiati privi di sintomi e ricoverati per altre patologie hanno in media 56 anni Mentre 187 (il 34%) non manifestano segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare: ovvero sono stati ricoverati non per il virus ma con il virus. Un altro 8%, invece, è rappresentato da quei pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se…
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