Intervenendo a un convegno a Tel Aviv, l'ambasciatore statunitense Jack Lew ha affermato che "si continuano a fare progressi" nei tentativi di raggiungere un accordo sugli ostaggi, "anche sulle questioni chiave". Lew sembra indicare che il punto più arduo dei colloqui non sia il Corridoio Filadelfia: "I negoziati hanno toccato le questioni più difficili, alcune delle quali non sono oggetto della maggior parte del dibattito pubblico".
Leggi
- Il 90% dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas è stato concordato, ma permangono questioni critiche. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, Antonio Blinken, in una conferenza stampa ad Haiti. Blinken ha esortato entrambe le parti a risolvere le questioni in sospeso, sottolineando che spetta a loro dire di sì all'intesa.
Per la quinta sera consecutiva, migliaia di manifestanti sono scesi in strada a Tel Aviv chiedendo un accordo per la liberazione degli ostaggi. Tuttavia, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilanciato con una dichiarazione controversa: "A noi il Filadelfia". Questa affermazione ha suscitato rabbia in Egitto, dove il Corridoio Filadelfia, una striscia di terra tra Gaza e l'Egitto, è un punto di contesa cruciale.
Negli ultimi mesi, gli Stati Uniti hanno ripetutamente annunciato che l'accordo di tregua a Gaza era vicino, ma ogni volta le speranze sono state deluse. L'amministrazione Biden continua a dipingere un quadro positivo, mentre il negoziato resta paralizzato su due punti principali: il controllo del Corridoio Filadelfia e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri politici palestinesi. La distanza tra le due parti su questi temi rimane ampia.
Per saperne di più:
