Corriere della Sera 20/05/2022
Un «ordine» citato ma non meglio precisato dallo stesso Prokopenko nel suo ultimo videomessaggio su Telegram, dove è apparso smagrito, il volto stanco, gli occhi scavati. Per lui la strada verso casa non può passare dal territorio nemico: per lui «evacuazione» significava il rifugio in un Paese terzo. Ma lui chiedeva rinforzi militari e ora un rifugio in un Paese sicuro. Cos’è diventato il trentenne Denis Prokopenko? di Alessandra Muglia.
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