Il Manifesto 2/21/2021
Contravvenendo alle normali procedure, «cercando qualcosa che pensavamo impossibile», faceva un tampone per il coronavirus al trentottenne Mattia Maestri, ricoverato grave con una polmonite anomala. Un anno fa l’intuizione dell’anestesista dell’ospedale di Codogno Annalisa Malara cambiava il corso degli eventi. In quei giorni si facevano tamponi solo a chi con febbre e tosse aveva avuto contatti con la Cina: nessuno.
Leggi