Volodymyr Zelensky ha recentemente attuato un massiccio rimpasto nel governo ucraino, una mossa che ha visto il siluramento di sei esponenti di primo piano dell'esecutivo, tra cui quattro ministri

Tra questi, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, figura di spicco e diplomatico di lungo corso, ha rassegnato le dimissioni. Questo cambiamento radicale è stato interpretato da alcuni come un segnale di debolezza, mentre a Kiev si parla di un normale avvicendamento necessario per "ottimizzare" e portare "nuove energie" al governo.

La decisione di Zelensky arriva in un momento critico per l'Ucraina, che sta affrontando una guerra logorante con la Russia e una crescente indifferenza internazionale. La corruzione mai arginata e le diatribe interne hanno ulteriormente complicato la situazione, rendendo necessario un cambiamento drastico nella leadership. Kuleba, figlio di un ambasciatore e noto per il suo stile distintivo, non è riuscito a ottenere il sostegno del Sud del mondo né a facilitare l'ingresso dell'Ucraina nella NATO, obiettivi cruciali per il paese.

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