“Tim dev’essere la finestra dell’Italia sul mondo in campo tecnologico grazie alla rete di alleati, partner, fornitori, studiosi, che stiamo organizzando. Così Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore. L’anno prossimo apriremo anche un ufficio in Silicon Valley, nel cuore della innovazione tecnologica mondiale”. Tim dev’essere il punto di riferimento dell’innovazione tecnologica del Paese nei prossimi anni”.
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Una soluzione che ha studiato il numero uno Luigi Gubitosi per consentire a Tim di costruirsi un futuro e ripagare i debiti. E cioè l’azienda, controllata da Cassa Depositi e Prestiti e dall’Enel, che dovrebbe confluire nella futura società della rete assieme all’infrastruttura di Tim. Inoltre più la concorrenza aumenta con nuovi aggressivi rivali come Iliad, più la redditività scende. Tim cerca alleati per investire nella società della nuova rete in fibra.
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Tra Open Fiber e Tim non è mai stata avviata una negoziazione avente ad oggetto l’acquisizione della società, che avrebbe peraltro dovuto essere discussa con i soci”. Noi della Uilcom abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà a scelte penalizzanti per Tim e, di conseguenza, per i suoi lavoratori che, purtroppo, ancora ricordano le scelte subite a causa della politica”. E da parte sua Uilcom ha puntualizzato che “la rete deve stare sotto il controllo di Tim e bene sta facendo…
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Il titolo sale di oltre l’1% rivedendo quota 55 centesimi, livello di resistenza importante che nel breve periodo ha più volte ostacolato i corsi. Al contrario, la resistenza importante da infrangere è sempre quella dei 24.000 punti, livello che separa il Ftse Mib dai massimi del 2018 a 24.500 punti. Dalla metà di agosto Tim ha avviato un forte rimbalzo che ha permesso al titolo di arrivare a sfiorare quota 55 centesimi.
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L’OSTACOLO UE. Ma la rete unica tra Tim ed Open Fiber trova un ostacolo a Bruxelles? Come e perché sono diverse le posizioni di Gubitosi (Tim) e Bassanini (Open Fiber) sull’assetto della fusione in cantiere tra le due reti. Fatti e approfondimenti. Rete unica sì o rete unica no? “Per quanto ci riguarda la rete deve stare sotto il controllo di Tim e bene sta facendo Gubitosi a lavorare per unire le infrastrutture di Open Fiber con quella dell’operatore ex monopolista.
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Riuscirete a tagliare il debito di 6 miliardi sui 25,2 miliardi di partenza? Il clima è profondamente cambiato e lavoriamo in armonia con i grandi soci» di Fabio Tamburini. Luigi Gubitosi è ad di Telecom Italia dal novembre 2018. Il 18 novembre Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, ha compiuto il primo anno di attività al vertice del gruppo e, nell'intervista che segue, racconta risultati e progetti.
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Tim dev'essere il punto di riferimento dell'innovazione tecnologica del Paese nei prossimi anni. L'anno prossimo apriremo anche un ufficio in Silicon Valley, nel cuore della innovazione tecnologica mondiale». Gubitosi (Tim): «Apriremo una sede anche in Silicon Valley» Il manager, che ha compiuto il primo anno di attività al vertice del gruppo: «Rete unica, le trattative possono andare in porto: altrimenti sarebbe un'occasione persa.
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"Il deal su Open Fiber rimane incerto e complesso. L'importanza dell'integrazione verticale della rete sotto il controllo di Tim è stata ribadita anche dall'associazione dei piccoli azionisti di Tim , Asati. Ecco i nomi che circolano: F2i, Ardian, Macquarie, Brooksfield, Antin, Abu Dhabi, alcuni fondi cinesi e di Singapore. Però F2i figurerebbe tra i favoriti e potrebbe presentarsi in cordata con PSP e-o GIC per comprare circa il 50% di Open Fiber.
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“L’intervento annunciato è quello più ambizioso degli ultimi dieci anni e punta a risolvere un problema che era diventato cronico. Torri, al rush finale l’accordo con Inwit-Vodafone. L’accordo sulle torri con Vodafone, gli investimenti nei data center e quelli sulla fibra”. Secondo le prime indiscrezioni di stampa sarebbero una decina i fondi coinvolti fra cui F2i, l’unico italiano. Le reti devono soddisfare le esigenze dei clienti e solo un operatore…
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Noi siamo arrivati puntuali all’appuntamento avviando tre operazioni in cui potremo averli come alleati”. Con il completamento delle operazioni su Inwit e della joint venture con Santander lo diminuiremo di circa 3 miliardi”. Riuscirà Tim a tagliare il debito? Così Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore:. “La riduzione del debito è la priorità principale del Piano.
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L’Associazione degli azionisti di TIM si riferisce in particolare a delle dichiarazioni a mezzo stampa di Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, e di alcuni articoli di stampa de Il Messaggero. Detto ciò, il comunicato di Asati si conclude con l’invito, rivolto a tutte le parti coinvolte nei negoziati con Open Fiber, “ad una maggiore responsabilità e a rispettare il vincolo di riservatezza sottoscritto”.
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“Per quanto ci riguarda – prosegue Ugliarolo – la rete deve stare sotto il controllo di Tim e bene sta facendo Gubitosi a lavorare per unire le infrastrutture di Open Fiber con quella dell’operatore ex monopolista. Il controllo della rete unica delle Tlc deve rimanere in mano a Tim. Asati conclude invitando “tutte le parti coinvolte nei negoziati con OF ad una maggiore responsabilità e a rispettare il vincolo di riservatezza sottoscritto”.
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