Con il provvedimento 135 del 13 marzo 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha dichiarato illecita la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working: ecco tutti i dettagli. Secondo l’Autorità è vietato il trattamento dei dati di geolocalizzazione dei lavoratori in modalità agile da parte dell’Azienda regionale per lo sviluppo e i servizi in agricoltura (ARSAC), ribadendo in modo netto i limiti all’impiego di strumenti di controllo a distanza nel contesto del lavoro agile.
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ROMA – No, non si può geolocalizzare un dipendente in smart working. “Lo ha affermato il Garante privacy nel comminare una sanzione di 50mila euro ad un'azienda che rilevava la posizione geografica di circa cento dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile”, annuncia lo stesso Garante. Per altro, si tratta di un’azienda regionale. È l’Arsac, acronimo per azienda regionale pe…
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I controlli a distanza dei dipendenti sono ancora un problema, a quanto pare: molte aziende li fanno male, senza rispettare le leggi come il Gdpr e lo Statuto dei Lavoratori. E ne subiscono le conseguenze: sanzioni, certo, ma anche danni di immagine e credibilità. Qualche giorno fa un ultimo caso: il Garante per la protezione dei dati ha sanzionato l’ente pubblico calabrese ARSAC per l’illecito trattamento dei dati di geolocalizzazione dei dipendenti in smart working tramite l’applicazione “Time Relax”.
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Non è possibile, o meglio: è vietato geolocalizzare i dipendenti che stanno lavorando in smart wroking. Lo spiega un approfondito articolo di Nt+ Lavoro a firma Giuseppe Bulgarini d’Elci, dove si specifica che il datore di lavoro non può avvalersi di un’applicazione installata sui dispositivi in dotazione ai dipendenti per la geolocalizzazione della loro posizione geografica durante le fasce di reperibilità nelle giornate di smart working.
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Il Garante privacy, con provvedimento n. 135 del 13 marzo 2025, pubblicato sulla newsletter dell’8 maggio 2025, ha stabilito che il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti in smart working e ha comminato una sanzione di 50.000 euro a un’azienda che rilevava la posizione geografica di circa 100 dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile, per verificare l’esatta corrispondenza tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato…
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Con Newsletter 8 maggio 2025, prot. n. 534 - ha sancito il divieto di geolocalizzazione, da parte del datore di lavoro, nei confronti dei dipendenti in smart working.
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Il Garante per la privacy ha inflitto una sanzione d'importo pari a 50mila euro ad un datore di lavoro che geolocalizzava i dipendenti che lavoravano da remoto.Al riguardo si ricorda che la legge 300 del 1970, anche detta Statuto dei Lavoratori, all’art. 4 - rubricato “Impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo” - stabilisce che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la…
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Il Garante della privacy ha espresso un importante parere per quanto riguarda il lavoro da remoto, o smart working, e il modo in cui le aziende controllano i dipendenti. Analizzando diverse rimostranze presentate dai lavoratori negli ultimi anni, l'autorità ha stabilito che non è possibile per il datore di lavoro controllare tramite tracciamento la posizione dei propri dipendenti. Questa non è però stata l'unica decisione del Garante, che ha anche chiarito alcune questioni sulla procreazione…
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Un recente provvedimento sanzionatorio del Garante per la protezione dei dati personali nei confronti di un’azienda che geolocalizzava i propri dipendenti in smart working segna un importante punto di svolta nel dibattito sulla sorveglianza digitale dei lavoratori. La peculiarità del caso risiede nel fatto che l’azienda riteneva di essere in regola avendo ottenuto l’approvazione dai sindacati per l’utilizzo della piattaforma di tracciamento.
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Il Garante per la protezione dei dati personali, nella Newsletter n. 533 del 21 marzo 2025, ha affermato che il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti in smart working. Nel caso specifico il datore di lavoro rilevava la posizione geografica dei propri dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile, in modo da verificare la corrispondenza tra tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale di smart…
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Il Garante Privacy, con provvedimento n. 135 del 13 marzo 2025, in tema di geolocalizzazione dei dipendenti in smartworking, ha sanzionato un’azienda per aver monitorato illegittimamente i propri dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile. Dall’istruttoria è infatti emerso che tale azienda effettuava un monitoraggio dei propri dipendenti per verificare l’esatta corrispondenza tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale…
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Con la Newsletter n. 534 dell'8 maggio 2025 il Garante per la privacy ha reso noto di aver comminato un sanzione da50 mila euro nei confronti di un’azienda che ha tenuto comportamenti in contrasto con la normativa in materia di protezione dei dati personali. L’Azienda, in particolare, rilevava la…
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