- Entro il 2050, il mal di schiena diventerà una delle principali cause di disabilità a livello globale, superando persino l'Alzheimer. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato su Lancet. Attualmente, il mal di schiena costringe un italiano su tre ad assentarsi dal lavoro ogni anno, causando gravi impatti sociali e personali. Nonostante la sua diffusione, è spesso sottovalutato.
Il mal di schiena è attualmente l'ottava causa di disabilità, ma entro il 2050 salirà al settimo posto. Questo aumento è attribuibile a diversi fattori, tra cui l'invecchiamento della popolazione, l'aumento della sedentarietà e le cattive abitudini posturali. La sedentarietà, in particolare, è una delle cause principali del mal di schiena. Lunghi periodi di inattività sono strettamente legati a squilibri muscolari, degenerazione dei dischi spinali e problemi posturali.
Il ritorno alla routine lavorativa e scolastica può aggravare il problema. La mancanza di movimento e le posture scorrette durante le ore di lavoro o di studio possono contribuire all'insorgenza del mal di schiena. È quindi fondamentale adottare misure preventive, come esercizi di stretching e rafforzamento muscolare, per ridurre il rischio di sviluppare questo disturbo.
In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, che si celebra l'8 settembre di ogni anno, è importante sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della fisioterapia nella prevenzione e nel trattamento del mal di schiena.