Il rifiuto degli Stati Uniti di sottoscrivere una dichiarazione di condanna del G7 per l’attacco russo alla città ucraina di Sumy –35 civili uccisi e decine di feriti– in un bombardamento deliberato– non è soltanto un cedimento morale. È il segnale di una mutazione profonda nella politica americana e di un calcolo strategico errato. Washington ritiene così di poter «mantenere aperto uno spazio negoziale» con Mosca
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Il leader di Kiev in conferenza stampa a Odessa con il segretario generale della Nato Rutte “L’Ucraina è uno Stato sovrano e tutti i territori appartengono allo Stato unitario dell’Ucraina. Pertanto, ancora una volta, solo il popolo ucraino può parlare dei territori del nostro Stato. E sapete che per noi è una linea rossa riconoscere qualsiasi territorio temporaneamente occupato come non ucraino, ma russo”.
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Gli Stati Uniti hanno comunicato agli alleati del G7 che non appoggeranno una dichiarazione di condanna dell'attacco più sanguinoso della Russia contro l'Ucraina nel 2025 sferrato domenica a Sumy perché intendono mantenere i negoziati con Mosca in carreggiata. Lo scrive l'agenzia americana Bloomberg. Secondo fonti citate dall'organo di stampa, l'amministrazione del presidente Donald Trump ha comunicato agli alleati di non poter firmare la dichiarazione di denuncia dell'attacco poiché sta "lavorando…
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Bloccato il comunicato del G7 preparato dalla presidenza canadese, dopo che l'amministrazione Trump si è rifiutata di sostenere il testo di condanna sulla strage di civili ucraini la domenica delle Palme Gli Stati Uniti non hanno firmato il comunicato di condanna del G7 contro l’attacco russo sulla città ucraina di Sumy, in cui sono morti almeno 32 civili ucraini la scorsa…
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Lo ha affermato l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff in un'intervista a Fox News. Trump critica Kiev: "Colpa di tutti, ma non ci si batte con chi è 20 volte più forte di te". Mosca torna a colpire Sumy
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L'attacco è avvenuto nel giorno della Domenica delle Palme Nuove immagini scioccanti arrivano da Sumy, in Ucraina, e documentano l’attacco russo avvenuto proprio nel giorno della Domenica delle Palme. Ai primi video diffusi subito dopo il bombardamento, se ne aggiungono ora altri che ne mostrano la drammaticità in tempo reale. Il bombardamento in diretta Durante la celebrazione della messa, trasmessa in diretta su YouTube, le esplosioni interrompono bruscamente il…
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La vendetta di Putin, l’imbarazzo di Trump, il martirio dell’Ucraina. La strage di ieri è una crepa sanguinosa nella luna di miele che sembrava non aver fine fra Donald Trump e Vladimir Putin. Pesano i 200 morti civili da quando è partito il confronto diretto tra Washington e Mosca, e i 70 missili, i 2200 droni esplosivi e più di 6mila bombe aeree conteggiati ieri dal capo della diplomazia ucraina, Andrii Sybiha.
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Marco Di Liddo, direttore del Cesi, legge nel massacro la strategia del Cremlino per mettere pressione a Washington. "Ma il trend della guerra non cambierà" La strage di Sumy arriva in un contesto di guerra che, da settimane, sembrava aver subìto una svolta in direzione di possibili colloqui. Zelensky aveva accettato la possibilità di una tregua, Trump invoca la pace da mesi, poi Putin compie questo massacro.
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C’è una logica precisa nei due minuti di differenza con cui i missili russi Iskander hanno colpito Sumy, nella Domenica delle Palme. Il primo si è abbattuto sul centro della città alle 10.11 locali, il secondo alle 10.13. Non è un caso: è ciò che si fa, dopo un primo attacco, per colpire chi arriva in soccorso ai feriti. Cioè, per raddoppiare le vittime. Un “errore” i missili sulla Domenica delle Palme ucraina, il giorno in cui anche i vecchi più restii a uscire…
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