La recente reunion degli Oasis ha scatenato un'ondata di entusiasmo tra i fan, ma ha anche portato alla luce un problema significativo nel settore della vendita dei biglietti: il dynamic pricing

Questo meccanismo, già noto ai consumatori statunitensi, ha fatto esplodere i prezzi dei biglietti per i concerti della band britannica, suscitando l'attenzione delle autorità.

La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha avviato un'indagine formale per far luce sulle pratiche di Ticketmaster, il sito ufficiale di vendita dei biglietti. L'obiettivo è verificare se le informazioni fornite agli acquirenti siano state trasparenti, accurate e in linea con la normativa sulla protezione dei consumatori. Il dynamic pricing, infatti, permette ai venditori di aumentare automaticamente i prezzi dei biglietti in base alla domanda, spesso portando a cifre esorbitanti.

Il caso degli Oasis è emblematico. Con l'annuncio della reunion e le 17 date del tour mondiale nel Regno Unito, la domanda di biglietti ha raggiunto livelli record. Le piattaforme di ticketing online, come Ticketmaster, hanno sfruttato questa situazione per massimizzare i profitti, ma a scapito dei fan. I prezzi dei biglietti sono saliti alle stelle, rendendo difficile per molti appassionati accedere agli eventi.

L'indagine della CMA mira a stabilire se Ticketmaster abbia agito in modo corretto e trasparente. In particolare, si vuole capire se i consumatori siano stati adeguatamente informati sulle modalità di incremento dei prezzi e se queste pratiche siano conformi alle leggi vigenti. La questione del dynamic pricing non è nuova, ma il caso degli Oasis ha portato il problema sotto i riflettori, evidenziando la necessità di una regolamentazione più stringente.

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