I dazi di Trump su Canada e Messico gli si ritorceranno contro? I dazi di Trump potrebbero ostacolare la riorganizzazione delle supply chain tecnologiche in Canada e Messico. L'analisi di Alessandro Aresu. “Dazi è la parola più bella della lingua inglese, più bella della parola amore” (Donald Trump). La realtà, d’altra parte, spesso dà un altro sapore alle parole. Vediamo perché, anche in riferimento a Canada e Messico.
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Approfondimenti:
La preparazione dell'Unione ad affrontare il " ciclone Trump", se e come si manifesterà anche per il vecchio Continente, dovrebbe prevedere una robusta negoziazione prima di mettere in campo misure ritorsive che danneggerebbero la stessa Europa e, in ogni caso, se queste saranno inevitabili, occorrerà fondarle su politiche non contingenti, ma strutturali: insomma, un'occasione per fare, in uno " stato di eccezione", ciò che fin qui si è cercato di fare tra difficoltà e blocchi.
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I dazi e il (disunito) fronte europeo, Carlo Cottarelli a il Dolomiti: “Trump minaccia per ottenere qualcosa, chi lo sostiene indebolisce la posizione Ue” La guerra commerciale targata Trump (per il Wall Street Journal “la più stupida di sempre”) e il timore dei dazi in Europa, parla Carlo Cottarelli: “Il nuovo presidente Usa vende ai suoi elettori l'idea che i dazi…
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Un siluro destinato ad obiettivi commerciali o la moneta di scambio per piegare Paesi riottosi? Se lo chiedono i produttori locali guardando con inquietudine alla politica dei dazi sulle merci in ingresso negli Usa imposta e ventilata dal presidente Donald Trump. Peraltro le esportazioni dalla nostra provincia verso gli Usa, tra 2023 e 2024, hanno visto prima una crescita (nel primo semestre 2023 costituiva il 10,1 per cento del totale delle esportazioni) e poi un calo (6,7 per cento del…
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Nel discorso d’inaugurazione della sua presidenza, Donald Trump affermò: «Applicheremo dazi e tasse ai paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini». Non si può liquidare come una semplificazione estrema o uno slogan elettorale. È un’affermazione preoccupante che rivela la mancanza di comprensione di come funziona un’odierna economia complessa, nazionale e internazionale. Certi ideologi americani sostengono che Trump porterà a una violenta de-globalizzazione a favore di un nazionalismo economico americano esasperato, quasi autarchico.
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Scattano i dazi di Trump su Canada, Messico e Cina. Firmato l’ordine esecutivo che dal 4 febbraio prevede tariffe del 25% contro Messico e Canada, ma riduce al 10% l’imposizione sul petrolio canadese, che rappresenta circa il 60% di tutte le importazioni americane di greggio. Contro la Cina sono previsti dazi del 10% in aggiunta a quelli già in essere. Previste clausole di ritorsione (Corriere della Sera) Trump congela i dazi al Messico e al Canada, il tycoon ha sentito i leader dei due Paesi e ha deciso la sospensione…
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Il dollaro americano ha guadagnato valore e gli indici statunitensi hanno accentuato le loro perdite dopo che Donald Trump ha dichiarato di avere l'intenzione di annunciare dazi reciproci già venerdì, come riferito da due fonti a conoscenza dei piani a Reuters. Durante la campagna elettorale, Trump aveva promesso di imporre dazi reciproci sulle importazioni americane pari ai tassi che i partner commerciali applicano sulle esportazioni americane.
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Dopo che il Wall Street Journal ha definito i dazi di Trump “la più stupida (dumb) guerra commerciale della storia” sembra che ci sia poco da commentare. Il presidente Usa si porterà sulle spalle questo giudizio per i prossimi quattro anni. Volendo però aggiungere qualcosa, questa guerra commerciale sta assumendo i caratteri di una serie Netflix, che potremmo intitolare seguendo l’illustre giornale economico, “The Dumb (in economics) President”, della quale…
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Il flusso di annunci della nuova amministrazione statunitense ha tenuto gli investitori sulle spine questa settimana. Tuttavia, a oggi, gli ETF azionari sono rimasti per lo più invariati rispetto all’inizio della settimana. Cosa possiamo imparare da questo? Lo scorso fine settimana il governo degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di aumentare i dazi commerciali su Messico, Canada e Cina. In risposta, questi Paesi hanno segnalato che potrebbero adottare misure di ritorsione con altre tariffe.
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Abbiamo avuto una settimana particolarmente movimenta dall’annuncio dei dazi da parte degli Stati Uniti a Canada, Messico e Cina che hanno colpito in particolare alcune azioni. Dopo il lancio dei dazi, l’amministrazione Trump ha, comunque, deciso di sospendere per 30 giorni le tariffe sui beni importati da Messico e Canada dopo aver trovato un accordo con il Presidente del Messico Claudia Sheinbaum e con il Primo Ministro del Canada Justin Trudeau sul controllo delle frontiere per limitare…
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La tregua commerciale tra gli Stati Uniti e l'Europa sembra essere agli sgoccioli. Dopo i recenti annunci del Presidente Donald Trump l'intenzione dell'Europa è quella di tornare sulla difensiva, applicando una contromisura nei confonti dei probabili futuri dazi americani. I settori che veranno colpiti da questa guerra commerciale sono molti, tra cui anche quello della mobilità, comprese le moto. Cosa sta succedendo? E…
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Claudio Brigliadori 05 febbraio 2025 La guerra dei dazi terrorizza lo studio di Otto e mezzo, su La7. Lilli Gruber chiede se le “minacce” del presidente americano Donald Trump all’Europa sia “l’inizio dell’era del bullismo”. Risposta glaciale di Massimo Cacciari: «Magari fosse bullismo - scuote il capo pensoso il professore -. Penso che Trump si fidi di una risposta divisa, contraddittoria, fra tutti i Paesi che possono essere colpiti da questa misura.
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È probabile che l’amministrazione Trump imponga dazi anche sulle esportazioni europee negli Usa. Nello scenario peggiore la Bce potrebbe trovarsi a fronteggiare contemporaneamente il rallentamento dell’attività economica e il rialzo dell’inflazione. Possibili effetti dei dazi Usa L’accelerazione indotta dall’amministrazione Trump alla cosiddetta “guerra dei dazi” sembra potersi estendere anche alla zona euro
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– Si parla tanto in questo periodo della politica interna ed estera di Donald Trump, rieletto presidente degli Stati Uniti d'America per il secondo mandato non consecutivo. A poco più di due settimane dal suo ritorno nello Studio ovale della Casa Bianca, Trump ha già messo in pratica alcune delle promesse effettuate durante la campagna elettorale: dopo avere iniziato il processo di deportazione degli immigrati irregolari, il tycoon ha comunicato a seguire l'uscita degli Usa sia…
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I dazi sono imposte che si applicano su determinate merci quando entrano in uno Stato. Donald Trump, come aveva promesso in campagna elettorale, utilizza questo tipo di tasse per fare pressioni sugli altri Paesi e partire così da una posizione di forza per trattare su altri aspetti. È quello che ha fatto con Canada e Messico, introducendo dazi poi rapidamente sospesi dopo l’ottenimento di alcune concessioni dai governi colpiti.
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Prima ha annunciato dazi del 25% su Messico e Canada e ha aumentato del 10% quelli già esistenti sulla Cina. Poi, però, ha congelato quelli sul Messico e magari farà lo stesso presto col Canada. L'Europa non può sentirsi al sicuro. Ma cosa abbamo fatto di male? E che ci guadagnano gli Usa?
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Sarà anche vero che, con i dazi, per l'America si aprirà «una nuova età dell’oro» come ha promesso Donald Trump. Ma è altrettanto vero che, come ricorda l'antico adagio, non è tutto oro quello che luccica. Per capirlo, basta scorrere gli gli ultimi dati elaborati dall'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale: se The Donald dovesse davvero mettere mano alla fondina delle tariffe…
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Fermi tutti! L’Europa s’è desta. A leggere i giornali, ieri mattina, era tutto uno squillo di tromba e una chiamata alle armi contro la guerra commerciale che gli Stati Uniti, dopo Canada e Messico, minacciano di allargare al Vecchio Continente. “Dazi e mercati, Trump tratta”, titolava in prima pagina il Corriere della Sera. Anche perché la Ue mica si è fatta cogliere impreparata. Secondo il giornale di via Solferino, “nel gabinetto della von der Leyen un comitato ristretto sui dazi” è stato “costituito, e in modo molto strutturato, sin da questa…
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L’espressione «guerra commerciale» crea solo confusione. Nelle guerre, a un certo punto c’è un vincitore. Tutta una serie di mosse presentano dei costi, in termini di vite, ma avvicinano la fine delle ostilità. Non è così quando si parla di commercio. Le guerre commerciali finiscono solo con un disarmo bilaterale. Donald Trump è mosso dalla convinzione che i dazi sarebbero imposte estorte a chi produce un certo bene per il privilegio di venderlo in America
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Ultim'ora news 4 febbraio ore 17 "Gli avvertimenti ci sono da mesi, ma ora sembra inevitabile: i dazi di Trump sulle merci europee stanno arrivando", ha dichiarato Jacob Falkencrone, global head of investment strategy di BG Saxo e Saxo Bank. Il presidente degli Stati Uniti ha già imposto tariffe su Cina, Canada e Messico, per poi raggiungere un accordo con le ultime due che ne sospende l'entrata in vigore, e ora sembra aver messo gli occhi sull'Unione europea, definendo la bilancia…
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“L’America è un impero in crisi, i dazi sono una versione moderna della politica delle cannoniere. Con la sola differenza che, un tempo, gli Stati Uniti usavano la minaccia militare, mentre oggi non sono in grado di fare una guerra, ed è il motivo per cui Trump è stato eletto. La politica dei dazi è lo sport nazionale di Trump”. Così Lucio Caracciolo, direttore di Limes, commentando i possibili…
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Il manifesto del 4 febbraio 2025 Trump congela per un mese i dazi al Messico (in cambio di 10mila soldati anti-migranti), tratta con Canada e Cina ma ora minaccia il Sudafrica, chiude la grande Agenzia di aiuti umanitari. Balbetta l’Ue, prossimo bersaglio. La guerra commerciale mondiale è partita
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Introduzione Di norma, i dazi sono pagati da chi importa le merci. Spesso costituiscono un freno al commercio, proprio perché alzano i prezzi e rendono alcuni prodotti meno convenienti. Vengono però utilizzati anche per tutelare il mercato interno di un Paese (nel caso dell’Europa, quello comunitario) e per contrastare frodi o traffici illeciti. I dazi sono tornati al centro del dibattito dopo l'elezione a presidente Usa di Donald Trump
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