NEW YORK Mentre Donald Trump, fra annunci e ripensamenti, continua a dare segnali contrastanti, le borse mondiali rispondono con vendite massicce e crolli che non si vedevano da anni: ieri Wall Street non è riuscita a rimbalzare del tutto e ha avuto una giornata piatta di rialzi e ribassi, segno di confusione e di difficoltà nel comprendere l’azione del governo Trump che spaventa con i dazi e con l’incertezza sull’economia.
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Una parola proibita (recessione), un rilancio sui dazi (raddoppiati contro il Canada) e Donald Trump fa tremare le Borse. Altro che “soft landing”, meglio allacciare le cinture di sicurezza. Un semplice “momento Lagarde” (la presidente della Bce nel 2020 fece esplodere lo spread con le sue dichiarazioni) o un’inversione a U del pilota dell’economia? Alla Casa Bianca è alta tensione mentre a Gedda si tratta sulla pace in Ucraina e in Groenlandia si vota.
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Una recessione indotta e pilotata per ristrutturare l’economia e forzare la Federal Reserve a tagliare i tassi d’interesse. È questo lo scenario che Charlie McElligott, managing director and cross-asset macro strategist di Nomura Securities International, ha delineato in una recente analisi, sollevando un dibattito sui possibili obiettivi economici dell’amministrazione Trump. Secondo McElligott, la Casa Bianca potrebbe mirare a un raffreddamento dell’economia con l’obiettivo di frenare…
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Dopo un'apertura in altalena Wall Street è vira in deciso calo con gli investitori che digeriscono i dazi di Donald Trump sull'acciaio e l'alluminio del Canada. Il Dow Jones perde l'1,25% a 41.384,34 punti, il Nasdaq cede lo 0,83% a 17.325,52 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,02% a 5.552,06 punti.
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Wall Street apre la seduta poco mossa. Alle 14.30 il Dow Jones perde lo 0,41%, il Nasdaq guadagna lo 0,31% e lo S&P 500 perde lo 0,02%. Gli investitori attendono con ansia i report economici nei prossimi giorni sul mercato del lavoro, sull’indice dei prezzi al consumo e sull’indice dei prezzi alla produzione. Le preoccupazioni sono aumentate nel fine settimana, quando il presidente Donald Trump ha detto che i dazi…
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Wall Street apre in calo ma è in leggero miglioramento rispetto al tonfo di ieri dovuto alle paure degli investitori verso i dazi imposti da Donald Trump. Il Dow Jones scende dello 0,19% a 41.833,56 punti, il Nasdaq cede lo 0,10% a 17.450,77 punti e lo S&P 500 lascia lo 0,17% a 5.604,78 punti. .
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I future dei principali indici azionari statunitensi registrano rialzi minimi. Nel dettaglio, il derivato sul Dow Jones e quello sull’S&P500 guadagnano lo 0,1%. Segno più anche per il future sul Nasdaq100 (+0,2%). Tesla rimane sotto i riflettori (+1% in preapertura), dopo la pesante correzione subita nella seduta precedente. Secondo Filippo Diodovich - Senior Market Strategist di IG Italia – le prospettive di medio periodo sul titolo sono ribassiste.
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Sembra che l’entusiasmo della «rivoluzione Maga» si stia un po’ spegnendo e stia cedendo alle ritorsioni dei Paesi avversari, alla sfiducia delle borse e da ultimo alla paura di una recessione, che neppure Donald Trump ha voluto escludere. E sembra inoltre che l’età dell’oro propagandata per anni dal presidente americano potrebbe arrivare con un po’ di ritardo. Ieri Wall Street ha chiuso un’altra seduta terribile dopo quelle di giovedì e venerdì scorso, con ribassi del 2,08% per il…
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