- Il triplice omicidio avvenuto a Paderno Dugnano ha scosso profondamente l'Italia. Riccardo C., un diciassettenne, ha ucciso con 68 coltellate il padre Fabio, la madre Daniela e il fratellino Lorenzo di 12 anni. Questo atto di violenza estrema ha sollevato numerosi interrogativi sulla natura del crimine e sulle motivazioni che hanno spinto il giovane a compiere un gesto così efferato.
La famiglia di Riccardo era considerata normale, senza apparenti problemi che potessero far presagire una tragedia di tale portata. Tuttavia, dalle prime indagini è emerso un quadro di solitudine e incomunicabilità. Riccardo ha confessato di percepire gli altri come meno intelligenti e di aver agito per sentirsi più forte e libero. Questo senso di superiorità e isolamento potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nella sua decisione di eliminare i propri familiari.
La notte del delitto, Riccardo ha atteso che i suoi genitori e il fratellino si addormentassero. Ha poi preso un coltello e, dopo averlo avvolto in una maglietta nera per non lasciare tracce, ha colpito ripetutamente le sue vittime. La brutalità dell'atto e la freddezza con cui è stato eseguito hanno lasciato sgomenti gli investigatori. Riccardo ha dichiarato di aver pianificato tutto nei minimi dettagli, sperando che il suo gesto gli conferisse una nuova forza interiore.
La difesa di Riccardo punta sulla consulenza psichiatrica, cercando di dimostrare che il giovane soffre di disturbi mentali che ne hanno compromesso la capacità di intendere e di volere. Gli avvocati stanno lavorando alla nomina di un professionista che possa valutare lo stato mentale del ragazzo e fornire una perizia dettagliata. Questo aspetto sarà cruciale per determinare l'esito del processo e la possibile pena.