Francesco Damato 11 gennaio 2025 Sarà anche fortunata, per carità. Soprattutto di avere gli avversari che ha, tanto ossessionati da perdere la bussola e accusarla, per esempio, di avere ignorato i problemi della gente comune in una conferenza stampa nella quale la premier si è sentita chiedere, tanto erano presenti quei problemi ai giornalisti accorsi curiosi e numerosi all’appuntamento, le impressioni che prova quando le capita di calpestare le formiche camminando.
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Populista o popolare? No. Secondo papa Francesco «Meloni è popolana». E quel tratto di «genuinità e schiettezza» che piace al Pontefice - sempre generoso di complimenti verso «Giorgia» - è lo strumento con cui la premier ha impostato le sue relazioni internazionali. È un atteggiamento di cui si è servita anche nelle scorse settimane, durante la trattativa per la liberazione di Cecilia Sala, quando ha dovuto rivolgersi al vecchio e al nuovo presidente degli…
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Qualcuno ha scritto: Meloni 2032, immaginando una vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 2027. L’interessata, saggiamente, è molto più prudente. Non dà nemmeno per scontata la ricandidatura e questo è un segnale più per la maggioranza che per l’opposizione: una sfida a far crescere realmente il Paese alzando l’asticella dei fondamentali (produttività, competitività, burocrazia, giustizia) che non sono ancora a livello adeguato.
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Semmai è del tutto scontato - nel fatto che la liberazione di Cecilia Sala, in cui ha agito da protagonista sul piano interno e internazionale, abbia fatto crescere l’immagine, già buona, di Meloni, la sua popolarità e il tasso di fiducia che l’opinione pubblica, non solo quella che si riconosce nel suo partito, riponevano in lei. Tra l’altro, la conclusione della …
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Gli incontri di ieri di Giorgia Meloni con Zelensky e con la commissaria europea per la politica estera Kaja Kallas smentiscono, anche se non ce ne sarebbe bisogno, le interpretazioni secondo cui la nostra premier agirebbe in politica internazionale come una semplice stampella della nuova amministrazione americana. Chiunque voglia vedere le cose con un minimo di oggettività capisce che non è nel suo interesse abbandonare la sua presenza dinamica sulla scena internazionale e questa funziona appieno anche perché…
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La presidente Meloni sta costruendo una vasta rete di relazioni umane e politiche internazionali che aiuteranno l'Italia a beneficiare di questa leadership. Affrontare le tensioni internazionali e promuovere un «cessate il fuoco» può essere determinante nella risoluzione dei conflitti. È una delle responsabilità più importanti di un leader del nostro tempo. Non si tratta solo di avere autorità, ma di usare questa forza per lasciare un segno positivo e duraturo nella società.
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Giorgia uno, Giorgia due, Giorgia tre. Non è Rocky ma dalle cinquanta sfumature della prima conferenza stampa di fine o inizio anno (era il 29 dicembre 2022, appena tre mesi dopo la vittoria elettorale), quando aveva sfoderato il "tu" alle colleghe giornaliste e quando aveva svelato i suoi lati anche più intimisti, un bel po' di acqua è passata sotto ai ponti. La Meloni di oggi è una…
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Gentile Direttore Feltri, dicono che Giorgia Meloni sia indiscutibilmente capace sul fronte della politica internazionale e deficitaria sul fronte di quella interna, lei cosa ne pensa? Domenico Bianchi Caro Domenico, ti risponderò più o meno con le parole usate dalla stessa Giorgia allorché, proprio di recente, qualcuno le ha chiesto se non ritenga di essersi concentrata più sulla politica estera rispetto agli affari interni.
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A quasi due anni e mezzo dal suo insediamento a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni sta probabilmente vivendo il suo migliore momento da presidente del Consiglio. A dirlo, non sono solamente gli ovvi cantori propagandistici appartenenti al partito della premier o alle forze di maggioranza, bensì i principali addetti ai lavori. A maggior ragione dopo il felice esito della vicenda Sala, che segue altri successi internazionali come l'ottenimento di una…
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Giorgia uno, Giorgia due, Giorgia tre. Non è Rocky ma dalle cinquanta sfumature della prima conferenza stampa di fine o inizio anno (era il 29 dicembre 2022, appena tre mesi dopo la vittoria elettorale), quando aveva sfoderato il “tu” alle colleghe giornaliste e quando aveva svelato i suoi lati anche più intimisti, un bel po’ di acqua è passata sotto ai ponti. La Meloni di oggi è una premier che si sente più forte, più consapevole del proprio ruolo, più sicura del…
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Escludo di votare alle prossime elezioni una formazione politica di destra: credo che mi sforzerò ancora una volta di scegliere un partito del centro-sinistra come ho fatto negli ultimi trent’anni, riservandomi però fin d’ora anche la libertà di astenermi (una scelta inedita per me). Premetto questa micro-nota autobiografica (il mio piccolo pantheon politico di matrice liberal-socialista e cristiano sociale, del tutto consegnato ormai al sistema museale, me lo consente, spero), per esprimere il mio pieno apprezzamento per la conduzione…
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Giorgia Meloni incontra Donald Trump a Mar-a-Lago (foto Ansa) Su Linkiesta Mario Lavia scrive: «Sicché Giorgia emerge come una grande leader laddove basta un po’ di politicismo e parlare fluently, meglio ancora se nella cornice finta di Borgo Egnazia per fare un figurone. Carina con Joe Biden, esaltata con Javier Milei, occhi negli occhi con i padroni del mondo Donald&Elon, la presidente del Consiglio non ha fatto nulla di concreto sulla scena internazionale (salvo, le va dato atto, mantenere una buona…
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