L'ayatollah Ali Khamenei 'frena' sui colloqui con gli Stati Uniti - "non sono né troppo ottimista né troppo pessimista" - mentre il prossimo round si terrà ancora in Oman e non più a Roma: troppo "imbarazzante" la presenza negli stessi giorni del vice presidente JD Vance, atteso da venerdì a domenica, fanno notare all'Adnkronos diverse fonti diplomatiche. E intanto l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, chiarisce: un accordo finale con Teheran deve comportare…
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La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, si è detto soddisfatta dei colloqui con gli Stati Uniti in Oman, esprimendo fiducia nella posizione della Repubblica islamica ma sollevando dubbi sulle intenzioni degli Usa. I colloqui sono stati "ben condotti nei primi passi. Certo, siamo molto pessimisti riguardo alla controparte, ma siamo ottimisti sulle nostre capacità" ha affermato Khamenei, parlando ad alti funzionari del governo iraniano a Teheran
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Donald Trump ha parlato con il sultano dell'Oman. Lo riporta Axios sottolineando che i due leader hanno discusso della mediazione dell'Oman fra gli Stati Uniti e l'Iran su un nuovo accordo sul nucleare. .
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Il primo endorsement, seppure cauto, del leader supremo, nei confronti dei negoziati. Teheran, ha però aggiunto, resta "pessimista" sull'America Il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato martedì che il primo round di colloqui con gli Stati Uniti sul nucleare, tenutosi sabato in Oman, è andato “bene”. Lo riferisce la tv di Stato iraniana. I negoziati hanno lo scopo di limitare l’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran in cambio di un alleggerimento delle sanzioni…
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Un atteggiamento prudente; del resto è stato proprio Donald Trump nel 2018 a decidere il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo firmato da Barack Obama nel 2015. Il negoziato non è affatto facile. Trump lo ha avviato inviando, tramite un diplomatico degli Emirati Arabi Uniti, una lettera alla guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, sollecitando l’avvio di colloqui sul nucleare e al tempo stesso minacciando azioni militari in caso di rifiuto.
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Da questi colloqui “indirettamente diretti” di poche ore non ci si poteva aspettare molto; anzi, considerata l’intensità dell’ostilità reciproca fra Washington e Teheran – che dura ormai dal 1979 – è già un successo che le delegazioni statunitensi e iraniane si siano parlate, sia pure tramite gli omaniti, lo scorso sabato. E ancor più che abbiano deciso di rivedersi sabato prossimo a Roma per cercare un nuovo accordo sul programma nucleare iraniano.
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Ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva confermato la notizia diffusa da Axios secondo cui il secondo round di trattative si sarebbe svolto nella Capitale “Abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate, da parte dell’Oman che svolge il ruolo di mediatore e abbiamo dato una risposta positiva. Siamo pronti ad accogliere, come sempre, incontri che possono essere portatori di risultati positivi, in questo caso sulla questione nucleare.
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Il primo incontro diretto in Oman con gli emissari iraniani "è stato positivo, costruttivo, avvincente": lo ha dichiarato l'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff in un'intervista a Fox News andata in onda stamattina. Qualsiasi accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran "riguarderà in gran parte il monitoraggio del programma di arricchimento dell'uranio" portato avanti dalla Repubblica islamica, ha affermato Witkoff, senza menzionare la richiesta di ottenere il completo…
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Prima il sito di notizie Axios, poi fonti non meglio precisate di Palazzo Chigi, poi la conferma ufficiale del nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani: il secondo round dei colloqui Usa-Iran sul nucleare si terranno sabato 19 aprile a Roma. Invece no. Nella notte italiana il dietrofront: "Dopo consultazioni è stato deciso che Muscat continuerà a ospitare il secondo round di colloqui", con gli Usa "che si terrà sabato 20 aprile".
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Il prossimo round di colloqui tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano si terrà nuovamente in Oman, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale iraniana Irna. Citato dall’agenzia, il portavoce del Ministero degli Esteri Esmaeil Baqaei ha confermato che il secondo incontro tra le delegazioni è previsto per sabato nella capitale omanita, Mascate. Le parole di Baqaei sono arrivate all’indomani dell’annuncio, da parte del ministro degli…
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Si terrà sabato a Roma il secondo round di colloqui sul nucleare iraniano. Dopo il primo incontro a Muscat, capitale dell'Oman, sabato scorso, l'Italia diventa teatro di mediazione nelle trattative che puntano a fermare il programma con cui Teheran punta a sviluppare armi nucleari fino all'atomica. «Abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate e da parte dell'Oman, che svolge un ruolo di mediatore, e abbiamo dato una risposta positiva - ha spiegato il vicepremier e…
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La notizia ha raggiunto Roma poco prima della mezzanotte. I colloqui tra Washington e Teheran sul nucleare iraniano, alla fine, potrebbero non tenersi più in Italia. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ieri pomeriggio aveva confermato l’indiscrezione rilanciata dal sito americano Axios. E che suonava così: sabato avrebbero dovuto incrociarsi nell’Urbe i rappresentanti del governo Usa e dell…
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Sabato sera dal primo incontro, seppur indiretto, tra Iran e amministrazione Trump a Muscat era uscito poco: nessun dettaglio ma un clima positivo e la promessa di un nuovo appuntamento, dove magari parlarsi faccia a faccia. La data è uscita ieri: il prossimo tavolo tra Iran e Stati uniti si terrà sabato 19 aprile a Roma. L’indiscrezione uscita su Axios è stata confermata ieri dal governo italiano.
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Sarà Roma la sede del secondo round di colloqui tra Stati Uniti e Iran, i primi dopo otto anni di silenzio ostile. Se alla prima prova in Oman, sabato scorso, i delegati dei due Paesi erano seduti in stanze diverse, con un mediatore di Muscat a fare la spola per passare i messaggi, sabato nella …
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TEHERAN (IRAN) (ITALPRESS) – Il governo di Teheran ha dichiarato oggi che i negoziati con Washington proseguiranno in modo indiretto, citando l’approccio dell’amministrazione statunitense di “combinare minacce e negoziati”. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha dichiarato durante una conferenza stampa che “è impossibile affermare di voler negoziare e allo stesso tempo portare avanti una politica di pressioni, sanzioni e minacce”, sottolineando che la richiesta principale di…
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Il prossimo round di colloqui tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare di Teheran si terrà in Italia. Lo ha annunciato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante un punto stampa a Osaka, in Giappone, dove si trova in missione. "Abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate e da parte dell'Oman che svolge il ruolo di mediatore e abbiamo dato una risposta positiva", ha dichiarato.
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La ricetta del disimpegno degli Stati Uniti proposta da Trump coinvolge vari quadranti del mondo. Uno dei più strategici è il Medio Oriente, dove la perdurante violenza di Israele tiene alto il fuoco della guerra contro l'Iran e i suoi agenti di prossimità (Hamas, Hezbollah e Houthi). Tra i vari sconvolgimenti geopolitici inaugurati dal presidente americano, spicca anche la riapertura del dialogo con Teheran sulla questione nucleare.
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Dopo anni di silenzio e di rottura delle relazioni dipolomatiche - dal 1980 - Stati Uniti e Iran hanno ripreso i contatti diplomatici sul delicatissimo tema del nucleare. Un primo confronto, definito "costruttivo" dalle parti, si è tenuto, ad altissimo livello, il 12 aprile scorso a Muscat, in Oman. Il prossimo round di colloqui si terrà, salvo imprevisti, a Roma, il prossimo sabato 19 aprile. Il 19 aprile i colloqui sul nucleare iraniano a Roma…
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Roma, 14 apr. – Washington e Teheran hanno ripreso i colloqui per rilanciare il confronto diplomatico sulla questione del nucleare iraniano. Dopo l’incontro di sabato in Oman si prospetta un nuovo appuntamento a Roma, anticipato da indiscrezioni del sito di notizie Axios. Il governo italiano – a quanto si apprende da fonti – ha confermato di avere ricevuto la richiesta di ospitare nella capitale italiana sabato 19 aprile il secondo round di colloqui.
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Per ospitare i negoziati Iran-Usa a Roma "abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate, da parte dell'Oman che svolge il ruolo di mediatore e abbiamo dato una risposta positiva. Siamo pronti ad accogliere, come sempre, incontri che possono essere portatori di risultati positivi, in questo caso sulla questione nucleare". Così Antonio Tajani a Osaka. "Roma si conferma capitale di pace e di mediazione.
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Di Guido Keller – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha reso nota la richiesta del sultanato dell’Oman a tenere a Roma il prossimo incontro tra l’Iran e gli Usa sul nucleare. Notando che “Roma si conferma capitale di pace e di mediazione”, il titolare della Farnesina ha annunciato che le due parti, probabilmente rappresentate dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e dall’inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff, si troveranno nella capitale italiana il…
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Secondo l'agenzia di stampa Axios, gli Stati Uniti sarebbero rimasti soddifatti dal primo round di colloqui in Oman e, per il secondo round, hanno intenzione di passare dal formato indiretto, gestito tramite intermediari, a uno diretto, con i funzionari che dialogano direttamente Si terrà a Roma sabato prossimo un nuovo incontro dei negoziati sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, con la mediazione dell'Oman.
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Nell’«epoca del caos», raccontata dall’Economist con un montaggio di espressioni rabbiose di Donald Trump, c’è spazio per la diplomazia nonostante le promesse irrealizzate di risolvere tutto in poco tempo arrivate dal picconatore della Casa Bianca? Non si può essere ottimisti, in un momento così complesso, ma Stati Uniti e Iran si sono parlati, sia pure attraverso la mediazione del ministro degli Esteri dell’Oman, Badr bin Hamad Al Busaid, che sembra aver lasciato a casa per l’occasione il khanjar, pugnale ricurvo simbolo del suo sultanato.
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(Adnkronos) – L’ayatollah Ali Khamenei ‘frena’ sui colloqui con gli Stati Uniti – “non sono né troppo ottimista né troppo pessimista” – mentre il prossimo round si terrà ancora in Oman e non più a Roma: troppo “imbarazzante” la presenza negli stessi giorni del vice presidente JD Vance, atteso da venerdì a domenica, fanno notare all’Adnkronos diverse fonti diplomatiche. E intanto l’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, chiarisce: un accordo finale con Teheran deve comportare…
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