La decisione della sindaca del piccolo paese del Genovese, San Colombano Certènoli, Carla Casella, presa in virtù del latinismo "erga omnes", anzi, nel segno della "livella" di Totò, la poesia nella quale il grande attore napoletano ricordava a tutti come da morti siamo tutti uguali, ha mandato su tutte
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Genova. "Lo sfregio di Cichero", con queste parole l'Anpi di Genova commenta la rimozione della tomba del partigiano Federico Beronio 'Zatta' dal cimitero di Cichero, presso San Colombano Certenoli, avvenuta nei giorni scorsi con una ruspa da parte dell'amministrazione comunale di centrodestra proprio alla vigilia del 25 aprile. "Chi non ha rispetto dei morti, non ha rispetto neanche dei vivi: è quanto accade nel piccolo…
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La sindaca fa rimuovere con la ruspa la tomba del partigiano, l’Anpi insorge: “Sfregio alla memoria”
È un colpo di ruspa a una lapide, a pochi giorni dal 25 aprile che celebrerà gli 80 anni dalla Liberazione del Paese, a riaccendere il dibattito sull’eredità fragile della storia partigiana, e il rischio di vedere tradita «ogni giorno di più» – è la denuncia – la memoria della Resistenza. La storia arriva da Cichero, frazione di San Colombano Certenoli ai piedi del Ramaceto, in zona Val d’Aveto, …
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Nel cimitero della frazione di San Colombano Certenoli, la sindaca del comune, Carla Casella, non ha sentito ragioni. Esumando le salme meno recenti, nonostante gli appelli, ha tentato di far rimuovere anche quella di Federico Beronio, che però, indecomposta, è stata rimessa sotto terra mentre il cippo è stato sradicato «Lo sfregio di Cichero: rimossa anche la tomba del partigiano Beronio» questa la denuncia dell’Anpi.
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