- La navicella Starliner di Boeing, battezzata "Calypso", ha concluso con successo la sua missione spaziale atterrando nel deserto del New Mexico. Dopo oltre tre mesi in orbita, la capsula è tornata sulla Terra senza i due astronauti che l'avevano portata sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La missione, denominata Crew Flight Test (CFT), doveva durare solo dieci giorni e prevedeva il ritorno degli astronauti NASA Suni Williams e Butch Wilmore. Tuttavia, a causa di problemi riscontrati durante il viaggio di andata, la NASA ha deciso di lasciare gli astronauti sulla ISS fino a febbraio 2025.
La discesa della Starliner nell'atmosfera terrestre è durata quasi sei ore, concludendosi con un atterraggio morbido alla base spaziale di White Sands. La missione CFT rappresenta un passo cruciale per Boeing e la NASA, poiché mira a certificare la Starliner per il trasporto di astronauti verso la ISS. Nonostante i problemi tecnici, il successo dell'atterraggio dimostra la capacità della capsula di rientrare in sicurezza sulla Terra.
La missione CFT è stata l'ultima di una serie di test necessari per ottenere la certificazione della Starliner. La capsula ha affrontato diverse sfide tecniche, tra cui problemi ai sistemi di propulsione e di navigazione. Tuttavia, Boeing ha lavorato a stretto contatto con la NASA per risolvere questi problemi e garantire la sicurezza della missione.
Il successo dell'atterraggio della Starliner è un segnale positivo per il futuro dei voli spaziali commerciali. La capsula è progettata per trasportare fino a sette astronauti e potrebbe diventare una componente chiave del programma spaziale della NASA. La collaborazione tra Boeing e NASA è fondamentale per il successo delle future missioni spaziali, e il completamento della missione CFT rappresenta un importante passo avanti in questa direzione.