Anche in questo caso, sul sito delle Poste, trovi un simulatore per capire i margini di guadagno su una cifra che vuoi investire Ecco tutte le ultime informazioni e novità per capire come investire i propri risparmi alle Poste. Dopo 5, 10, 15 o 20 anni c’è anche un bonus sugli interessi maturati: questi sono 0,10% dopo 5 anni, 0,20% dopo 10 anni, 0,40% dopo 15 anni, 0,75% dopo 20 anni e 1,50% dopo 25 anni.
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I titolari dovranno dare disposizioni presso qualsiasi ufficio Postale e consentire il censimento anagrafico del proprio libretto entro il 20 ottobre. Non rientrano tra i dormienti però quei libretti che sono nel mezzo di procedimenti operativi che ne impediscono lo spostamento delle somme all’interno. Poste, come non perdere i libretti. Negli uffici postali è a disposizione l’elenco provinciale di tutti i libretti dormienti alla data del 31 marzo.
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Se siete possessori di libretti aperti con Poste Italiane c’è purtroppo per voi il rischio di cadere vittima di tentativi di truffa. Riattaccate e comunicate ciò che vi è successo a Poste Italiane utilizzando l’indirizzo mail apposito: [email protected] Da Poste Italiane ecco le regole d’oro per difendersi. Motivo per cui sul sito ufficiale di Poste Italiane è stato pubblicato un piccolo vademecum con le regole fondamentali da tenere sempre a mente.
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Libretti postali "dormienti": se inattivi vengono disattivati. A fine Marzo 2022 Poste italiane ha cominciato a disattivare una prima tranche di cosiddetti "libretti postali dormienti" su cui ci sono somme pari o superiori a €100. Investimento a basso rischio. Il libretto postale è uno strumento classificato come investimento a basso rischio, differente rispetto al libretto bancario Finiranno in un fondo Consap.
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Per libretti dormienti, ricorda laleggepertutti.it, si intende quei prodotti di risparmio sui quali per dieci anni non è stato fatta alcuna operazione. I libretti postali sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti, così come i buoni fruttiferi postali, e vengono ritenuti liberi da rischi perché hanno la garanzia dello Stato. A meno che il legittimo proprietario (il titolare o i suoi eredi) faccia in modo di non perdere quei soldi.
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