Min lettura È stata rilanciata da più testate giornalistiche, anche in Italia, la notizia della replica dell’Università di Harvard a una lettera inviata all’inizio di maggio dalla Segretaria all'Istruzione degli Stati Uniti Linda McMahon, che poneva fine alle sovvenzioni all'istituzione accademica, segnalando anche parecchi errori ortografici e grammaticali presenti nel testo. Ma per quanto sia la lettera di McMahon sia…
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Approfondimenti:
Lo scorso mese, il congelamento di 2,2 miliardi di dollari destinati all'Ateneo Rispedita al mittente. Nello specifico a Linda McHahon, la segretaria all’Istruzione nell’amministrazione di Donald Trump. E non solo: a caratterizzare il testo, in cui McMahon ribadiva le accuse di antisemitismo al college più ricco e più antico del Paese, una lunga serie di correzioni di errori di grammatica e di sintassi.
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Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico. L'amministrazione Trump ha inviato ad Harvard una lettera piena di errori, che l'università ha corretto in rosso: le correzioni sono diventate virali Con una penna rossa, proprio come si fa a scuola, l’Università di Harvard ha corretto una lettera che…
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La ministra dell’Istruzione Linda McMahon ha inviato al presidente dell’università di Harvard, Alan Garber, una dura lettera formale in cui ha accusato i vertici non solo di aver favorito l’antisemitismo tra gli studenti ma di aver “ridicolizzato l’istruzione universitaria americana”. Nel giro di poche ore, però, la lettera si è trasformata in un clamoroso autogol e per un motivo imbar…
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Nella lettera la McMahon scrive ad esempio che «Harvard sta portando avanti un modello sistemico di violazione della legge federale», mentre avrebbe dovuto usare la parola 'sistematico'. Altre rettifiche in rosso criticano l'uso delle maiuscole in Federal Government, che sarebbe improprio in quanto non si tratta di un nome proprio. Ci sono poi frasi incomplete e errori nell'uso dei tempi.
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L'ultima lettera della ministra dell'istruzione Linda McMahon ai vertici di Harvard è tornata a ribadire le accuse di antisemitismo all'ateneo del Massachusetts intimando a non chiedere più fondi federali fintanto che non cambierà rotta.
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Un testo corretto come se fosse un compito in classe andato male, con “il rosso” per evidenziare gli strafalcioni grammaticali. L’ultima puntata tra l’amministrazione Trump (che ha congelato 2,2 miliardi di dollari all’ateneo) e Harvard University sta nella lettera inviata dalla segretaria all’Istruzione Linda McMahon – moglie di Vince McMahon, il guru del wrestling americano, amico del presidente degli Stati Uniti – al presidente di Harvard, Alan Garber, contenente minacce di…
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Linda McMahon, segretaria all’Istruzione Usa, ha inviato una lettera al presidente di Harvard, Alan Garber, criticando la gestione dell’antisemitismo nel campus e invitando l’università a non richiedere più fondi federali, poiché non ne riceverà. McMahon ha accusato Harvard di violare ripetutamente la legge federale, nonostante un patrimonio esentasse di 53,2 miliardi di dollari e miliardi di fon…
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Di: Jole Rosati 07/05/2025 Linda McMahon , nominata da Trump all’Istruzione, spedisce una lettera fitta di errori: Harvard la rimanda indietro con correzioni a penna rossa. Il web insorge: “Neanche l’inglese, figuriamoci l’istruzione”. ________________________________________ Bocciata su tutta la linea Una lettera ministeriale restituita con segni rossi come il compito di un liceale impreparato.
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Linda McMahon, Segretaria all’Istruzione nell’amministrazione Trump, è finita al centro delle polemiche dopo aver inviato una lettera con alcuni errori grammaticali al presidente di Harvard, Alan Garber. Il documento, contenente minacce di sospensione dei fondi federali all’università, è stato duramente criticato sui social media per la sua scarsa qualità linguistica. Harvard risponde con ironia: la lettera corretta “in rosso” Secondo quanto riportato da fonti interne…
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La contestata decisione del governo Usa di tagliare fondi federali all’università di Harvard è al centro della nuova puntata della video rubrica «Oriente Occidente» di Federico Rampini; una questione che può essere capita se spiegata con un parallelismo del tutto ipotetico con l’Italia: «Immaginiamo che la Bocconi di Milano sieda su un tesoro di 50 miliardi di euro frutto delle donazioni di capitalisti italiani – è l’ipotesi di Rampini – E che questi soldi permettano loro di decidere la finalità dei progetti di ricerca e garantiscano un accesso automatico…
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Nell’America di Trump si assiste a una escalation di ingiunzioni, minacce e richieste a istituzioni come Harvard, Columbia, Cornell, Princeton e Yale che ha come posta in gioco il controllo sui processi decisionali e sui programmi e, forse, la stessa sopravvivenza di quel modello di università, spesso criticato perché elitario ma certo capace di radunare intelligenze da tutto il mondo
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Al dottor Alan Garber, Ufficio del Presidente Harvard University Il Governo federale ha la sacra responsabilità di essere il saggio e importante amministratore dei dollari dei contribuenti americani. Harvard University, nonostante l’accumulo di una dotazione di 53,2 miliardi di dollari in gran parte esentasse (più del Pil di 100 Paesi) riceve miliardi di dollari dalla…
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L’ultima mossa che arriva dalla Casa Bianca sembra un tentativo per costringere l’ateneo a tornare al tavolo negoziale nel quale il governo Usa vuole imporre la sua politica anti woke e contro le proteste filopalestinesi. Il ricatto è quello dei finanziamenti federali: il presidente americano ha infatti comunicato all’università di Harvard, il college più antico e ricco del Paese, che non avrà diritto a nuove sovvenzioni federali finché non…
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L'amministrazione decide anche i dazi sui farmaci. E va all'attacco delle università. Il taglio delle ricerche gain-of-function, dalle quali sarebbe nato SARS-CoV-2 a Wuhan. E il dietrofront sulla pillola abortiva Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump taglia le sovvenzioni all’università di Harvard. Mentre l’amministrazione annuncia anche limitazioni alla ricerca sui virus. Per evitare fughe di dati come quella che…
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L’amministrazione Trump va avanti e ha deciso di sospendere tutte le nuove sovvenzioni federali per la ricerca all' Università di Harvard, chiedendo all’ateneo di rivedere le proprie politiche. Sebbene questa decisione non riguardi le borse di studio Pell né i prestiti federali per gli studenti - ha affermato un alto funzionario dell'amministrazione, citato dalla Cnn - tuttavia ha suscitato immediate reazioni, rivelando un acceso conflitto tra il governo e uno degli atenei…
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L'amministrazione Trump annuncia un contributo di mille dollari a ogni migrante illegale che si "auto-deporterà". A Washington definiscono la misura un modo per "facilitare il ritorno nei Paesi d'origine", chiarendo che il contributo verrà versato una volta che il rientro sarà stato confermato via app Cpb Home. Intanto, il presidente degli Stati Uniti fa sapere che intende riaprire il carcere di Alcatraz e imporre dazi sui film stranieri.
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Di Giuseppe Gagliano – “È quello che si meritano!”. Con queste parole, Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di revocare lo status di esenzione fiscale all’università di Harvard, uno degli atenei più prestigiosi, simbolo della libertà accademica e dell’eccellenza culturale americana. Non una proposta di riforma. Non una revisione delle agevolazioni fiscali per il sistema universitario. Ma una vendetta.
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