- Nonostante la gravità del suo crimine, il giovane ha espresso il desiderio di sostenere l'esame di riparazione in matematica, materia che avrebbe dovuto recuperare prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.
Il cappellano del carcere, don Claudio Burgio, ha riferito che il ragazzo ha chiesto i libri di matematica e sta studiando per l'esame. Questo dettaglio, apparentemente insignificante, apre una finestra sulla complessità della mente umana e sulla capacità di dissociare le azioni più atroci dalla routine quotidiana.
Il caso ha sconvolto l'Italia, non solo per la brutalità del crimine, ma anche per l'apparente normalità con cui il giovane continua a perseguire obiettivi scolastici. Gli inquirenti stanno cercando di trovare una spiegazione logica a questo gesto estremo, ma finora senza successo. Il ragazzo, che inizialmente aveva dichiarato di aver ucciso il padre perché quest'ultimo aveva già ucciso la madre e il fratellino, ha poi confessato di essere l'unico responsabile della strage.
La vicenda solleva interrogativi inquietanti sulla salute mentale del giovane e sulle possibili cause che lo hanno portato a compiere un atto così efferato. Gli esperti stanno esaminando il suo passato, cercando segnali di disagio o traumi che possano aver contribuito a scatenare la violenza. Tuttavia, la sua determinazione a continuare gli studi suggerisce una mente ancora capace di pianificare e perseguire obiettivi, nonostante l'orrore delle sue azioni.