La dichiarazione di Nemo si aggiunge a un numero crescente di voci che, da tempo, chiedono l'esclusione di Israele dalla competizione. Oltre 70 artisti, tra cui ex vincitori dell'Eurovision, hanno recentemente firmato una lettera aperta che chiede all'Unione europea di radiodiffusione (UER) – l'organizzatrice del concorso – di escludere Israele dalla manifestazione. L'UER ha risposto a queste richieste con una dichiarazione nella quale sottolinea che Eurovision deve rimanere un «evento universale…
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Di يورونيوز PUBBLICITÀ Una lettera aperta firmata da oltre 70 ex partecipanti all’Eurovision Song Contest ha infiammato il dibattito politico e culturale sul ruolo di Israele nel concorso canoro europeo. I firmatari accusano l’Unione europea di radiodiffusione (Uer) di "sbiancare" le azioni di Tel Aviv nella Striscia di Gaza e chiedono l’espulsione dell’emittente pubblica israeliana Kan dai membri dell’organizzazione.
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A questa lettera, l’EBU ha risposto con una dichiarazione ufficiale firmata dal responsabile delle comunicazioni Dave Goodman. La posizione dell’organizzazione è chiara: l’Eurovision deve restare un evento inclusivo, indipendente dai governi e dai conflitti geopolitici. Il concorso – sottolinea l’EBU – è rivolto al pubblico e si fonda sulla connessione tra culture, non su scelte politiche. Tra i firmatari figurano personalità come Salvador Sobral (Portogallo 2017), Mae Muller…
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L'artista 24.enne porterà a Basilea la canzone New Day Will Rise, «un brano profondo che nonostante la tragedia da lei vissuta lo scorso 7 ottobre 2023 trasmette speranza, rinascita e resilienza», si legge in un comunicato rilasciato dall'ufficio stampa del comune di Morcote. Già, perché Yuval Raphael è tra le persone sopravvissute all’attacco terroristico durante il festival musicale Nova, nel sud di Israele
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