Il grado di analfabetismo economico dell’amministrazione Trump è preoccupante. Due settimane fa il presidente ha dichiarato: «Per troppo tempo siamo andati tassando il nostro Popolo usando l’Internal Revenue Service (l’Agenzia delle Entrate americana)… È tempo di cambiare. Annuncio oggi che andrò a creare l’External Revenue Service per riscuotere dazi e tariffe… Colpiremo coloro che ci sottraggono soldi con gli scambi… Make America Great Again!».
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Donald Trump ha affermato che la sua presidenza è l’inizio di un’età dell’oro per l’America. Il suo discorso inaugurale ha delineato un programma populista, che abbraccia confini, toponomastica, cittadinanza e persino lo spazio. La sua rielezione ha messo in moto una dinamica che potrebbe far spostare gli Stati Uniti nel campo della democrazia illiberale e della tecnocrazia monetaria, con conseguenze importanti da un lato per il futuro delle democrazie e dall’altro sull’esclusività statuale nel batter moneta.
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Vuole chiudere con le guerre, ridurre il potere cinese e liberarci dal «woke». Siamo sicuri che sia lui a sbagliare?Dunque, il mondo è in pericolo dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e il suo discorso, definito «inquietante» da tanti? Proviamo a ragionare con la mente sgombra e i pi...
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Ci sono guerre senza fuoco e silenziose, dove si muore più lentamente. Al posto delle bombe ci sono numeri, percentuali, statistiche. È la guerra dei dazi, dove ogni decimale è una trincea e ogni tariffa una linea del fronte. La notizia è che adesso con Donald Trump si sta entrando in una nuova fase. La scelta di punire Canada e Messico per l'occhio distratto sugli immigrati irregolari e le minacce all'Europa, con l'accusa di campare alle spalle degli americani, mostra una strategia imperiale alternativa.
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Dunque, il mondo è in pericolo dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e il suo discorso, definito “inquietante” da tanti? Proviamo a ragionare con la mente sgombra e i piedi per terra, partendo dalla realtà, oltre le opposte retoriche. Veniamo da un biennio in cui abbiamo rischiato davvero la guerra mondiale, con due laceranti conflitti che hanno insanguinato il crinale tra Oriente e Occidente, a nord e a sud.
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Lo stupore non è un sentimento eterno: dopo un po’, subentra l’abitudine. Quando ci abitueremo a Donald Trump? Non subito, certo. Ma le sorprese sono tali e tante — ogni giorno, in pratica — che iniziamo a non meravigliarci più.Eviteremo di compilare elenchi (ordini esecutivi, dazi, licenziamenti, deportazioni, dichiarazioni). Ma un paio delle ultime trovate meritano di essere segnalate. Per esempio: le accuse ai programmi DEI (diversità, equità, inclusione) dopo l’incidente all’aeroporto Reagan di Washington DC (67 vittime).
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Solerte nel suo nuovo incarico, Donald non ha perso tempo per il bene degli americani – da sempre gli statunitensi sono stati chiamati così: il “tutto per la parte”! al contrario – proprio come ormai il “loro” golfo, non più del Messico, finora così insignificante con quel nome! Ha graziato i suoi pretoriani di Capitol Hill, ha promesso di scaraventare fuori dalla fortezza a stelle e strisce gli ultimi immigrati, e non si sa chi si salverebbe se si chiedesse agli statunitensi di buttarsi a mare qualora avessero avuto origini migratorie.
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Il ritorno di Donald Trump come presidente degli USA potrebbe avere un effetto significativo su azioni ed investimenti: cosa cambierà a breve. Con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, i mercati finanziari si preparano a un potenziale terremoto economico. Gli investitori e gli analisti sono in fibrillazione, pronti a scommettere su quali azioni potrebbero beneficiare delle nuove politiche del presidente.
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Il percorso di Trump 2 la vendetta sarà una marcia trionfale oppure il fortunato perdente (Lucky Loser, titolo della recente biografia dei suoi disastri finanziari di R. Buettner e S. Graig) troverà fin da subito qualche inciampo nel suo cammino? L’inizio è stato a razzo, con decine di ordini esecutivi, anche perché è stato preparato da mesi dal suo team ultra conservatore e quindi questa velocità non sorprende.
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La seconda presidenza Trump inizia con epurazioni, perdoni controversi e una radicale riorganizzazione del potere. Quale futuro per gli Usa? Nella nutrita batteria di decisioni controverse delle prime ore spicca la più preannunciata e logica, nel Trump-pensiero, e la più gravida di conseguenze: il perdono per oltre 1500 suoi fedelissimi, protagonisti dell’assalto al Campidoglio americano quattro anni fa.
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La rassegna stampa internazionale di Byoblu Articolo e trasmissione a cura di Manlio Dinucci. Gli oltre 50 ordini esecutivi del presidente Trump sono in fase di esecuzione. Facciamo il punto su alcuni di questi. Voli statunitensi di deportazione dei migranti. I voli effettuati con aerei cargo militari, sono diretti in vari paesi dell’America Latina. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha inizialmente rifiutato i voli di deportazione finché ai migranti non fosse stato garantito un trattamento…
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Rufo: Sono state due settimane immense. So che mentre parlavamo prima dell'inaugurazione, c'era la domanda aperta su cosa sarebbe stato. Sarà un Trump 1.0 riciclato? La sinistra si ribellerà e farà un blitz per le strade? Si darà davvero da fare per tutte le promesse che ha fatto? La risposta, almeno dal mio punto di vista, è stata in gran parte affermativa. Ho assistito alla pianificazione di questo evento negli ultimi anni con amici che hanno fatto parte della prima amministrazione e che sono stati nell'orbita di Trump per la…
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Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca e ha dato il via al suo secondo mandato. I social media sono una componente fondamentale della usa presidenza, a cominciare dalla campagna elettorale e dal rapporto con Elon Musk Lo scorso 20 gennaio Donald Trump si è insediato, diventando ufficialmente il 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Inizia così il secondo mandato del tycoon, in cui si preannunciano quattro anni intensi.
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Sono passati solo pochi giorni dall'insediamento di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, che già le sue decisioni stanno avendo importanti conseguenze mondiali. A questo scenario si aggiungono le dimissioni del primo ministro canadese, gli incendi di Los Angeles ma anche notizie positive, come la liberazione di Cecilia Sala, la tregua a Gaza e le proteste anti-fasciste in Germania. Ecco, in foto, i principali avvenimenti che abbiamo selezionato a gennaio 2025.
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Con un diluvio di dichiarazioni e un impressionante numero di ordini esecutivi Trump sta ribaltando anche i canoni tradizionali della politica estera americana. Ma sulle crisi maggiori le sue intenzioni non sono ancora chiare e decifrare la politica estera del nuovo presidente americano resta un esercizio ad alto rischio. Sicuramente ci dobbiamo attendere l’utilizzo sistematico di un approccio …
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