- L'omicidio di Antonio Bellocco, esponente di spicco della 'ndrangheta, ha portato alla luce un intreccio inquietante tra tifo organizzato e criminalità organizzata. Bellocco, ucciso con diverse coltellate, era coinvolto in una disputa con Andrea Beretta, capo ultrà dell'Inter, riguardante la divisione degli utili di un negozio che vende materiale della curva.
Le indagini della Procura di Milano hanno rivelato un quadro allarmante: la Curva Nord non è solo un luogo di passione sportiva, ma anche un terreno fertile per attività illecite come scommesse, traffico di droga e vendita di biglietti. La morte di Bellocco non è un caso isolato; è solo l'ultimo episodio di una serie di violenze che hanno coinvolto figure di spicco del tifo organizzato. Già nel 2018, la morte di Dede Belardinelli durante scontri prima di una partita tra Inter e Lazio aveva sollevato interrogativi sui legami tra ultras e criminalità.
La situazione è ulteriormente peggiorata con l'omicidio di Vittorio Boiocchi, ex capo della Curva Nord, avvenuto nel 2022. Le indagini della Digos hanno messo in luce un sistema ben organizzato, in cui la passione per il calcio viene sfruttata per fini criminali. La Curva Nord, definita una "miniera d'oro" da Nazzareno Calajò, noto come "il ras della Barona", è diventata un simbolo di come il tifo possa essere manipolato per interessi economici e criminali.