- La Capitale ha vissuto ore di caos e disagi a causa di una violenta ondata di maltempo che ha causato allagamenti, caduta di alberi e danni diffusi in diverse zone della città. Tra le aree più colpite, il quartiere Prati ha visto alberi spezzati e rami caduti, mentre le strade si sono trasformate in fiumi improvvisati.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha definito l'evento "senza precedenti", sottolineando la gravità della situazione. Le squadre della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e della Polizia Locale sono state impegnate in numerosi interventi per far fronte ai danni e garantire la sicurezza dei cittadini. In via Ottaviano, le grate del cantiere per i lavori del Giubileo sono state abbattute dal forte vento, mentre a piazza Risorgimento tavolini, sedie e ombrelloni sono stati scaraventati via.
Questo nubifragio ha messo in luce ancora una volta la fragilità delle infrastrutture romane di fronte a eventi meteorologici estremi. Non è la prima volta che la città si trova a dover affrontare situazioni simili: già in passato, sotto le amministrazioni di Ignazio Marino e Virginia Raggi, Roma aveva subito gravi danni a causa di bombe d'acqua. Tuttavia, l'evento del 3 settembre sembra aver superato per intensità e conseguenze i precedenti.
La gestione delle emergenze climatiche rappresenta una sfida crescente per le amministrazioni locali. La frequenza e l'intensità degli eventi meteorologici estremi sono in aumento, e le città devono adattarsi per prevenire e mitigare i danni. Roma, con la sua vasta estensione e la complessità del suo tessuto urbano, richiede interventi strutturali e una pianificazione accurata per affrontare queste sfide.