Governo: Meloni, indagine su caso Almasri? Ne' preoccupata ne' demoralizzata (RCO) (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 gen - Non sono ne' preoccupata ne' demoralizzata, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in video collegamento con l'evento 'La Ripartenza' rispondendo ad una domanda sul caso Almasri "perche' alla fine quando ho accettato di guidare questa nazione io sapevo esattamente a che cosa sarei andata incontro e lo sapevo perche' alla fine la…
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Approfondimenti:
Governo: Meloni, Ft apre con indagine su di me, rischio danno immagine Paese (RCO) (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 gen - "In questo scenario ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata. E se in Italia i cittadini capiscono perfettamente che cosa sta accadendo, all'estero non e' la stessa cosa. Allora, secondo voi lo stesso fondo di investimento norvegese che ha appena comprato 8 miliardi di titoli di Stati…
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Ci sono «alcuni giudici che vogliono governare». Così la premier Giorgia Meloni commentando l’avviso di garanzia ricevuto dal procuratore capo di Roma, Francesco Lovoi, dopo il rimpatrio a Tripoli del capo della polizia libica, il generale Almasri. «Alcuni giudici vogliono governare. Il problema è che se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se sbagliano loro non succede niente. Se alcuni giudici vogliono governare si candidino alle elezioni», afferma la presidente del Consiglio.
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Governo: Meloni, non mollo di un centimetro finche' italiani sono con me (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 gen - "Agli italiani dico, ancora una volta: finche' ci siete voi ci saro' anche io. Non intendo mollare di un centimetro, almeno fino a quando sapro' che la maggioranza degli italiani e' con me". Cosi' la premier Giorgia Meloni nel suo videointervento all'evento 'La Ripartenza', organizzato da Nicola Porro a Milano, con riferimento al caso Almasri.
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– "Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all'estero non è la stessa cosa". E’ una Giorgia Meloni di fuoco quella che interviene all'evento La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano, parlando della vicenda Almasri per la quale è finita nel registro degli indagati per favoreggiamento e peculato -…
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Scontro rovente a Coffee break (La7) tra il deputato di Avs Angelo Bonelli e il parlamentare della Lega Nicola Ottaviani sul caso Almasri e sulle indagini per peculato e favoreggiamento a carico di Giorgia Meloni. Il leghista premette polemicamente: “Io non so se in trasmissione siamo in collegamento con qualche paese sudamericano o asiatico, perché potrebbero pensare che questa…
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"Parola al Tribunale dei ministri", è la frase più ricorrente in queste ore in cui Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio sono indagati per peculato e favoreggiamento personale per la scarcerazione e il rimpatrio del comandante libico Almasri, accusato di essere un torturatore dalla Corte penale internazionale. Ma cosa dovrà fare i…
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Il caso Meloni-Al Masri, senza togliere legittimità al sospetto che l’operazione sia il consueto pizzino contro, l’ormai incardinata, riforma della giustizia, merita alcune precisazioni e riflessioni. Quello notificato alla premier e ai suoi colleghi non è un avviso di garanzia, come frettolosamente definito da molti commentatori, ma un atto di iscrizione nel registro degli indagati, ossia un automatismo, previsto dalla legge costituzionale che disciplina i reati ministeriali, in…
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C’è “atto dovuto” e “atto dovuto”. Prosegue senza sosta il dibattito sul premier Giorgia Meloni e sugli altri tre esponenti del suo governo (Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e Alfredo Mantovano) finiti sotto indagine per favoreggiamento e peculato in relazione al caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato e poi rilasciato e riportato in Libia con aereo di Stato dei servizi. La Procura di Roma s’è messa in moto in seguito alla denuncia presentata dall’avvocato vicino…
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Nel polverone mediatico-giudiziario di queste ore, con l’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano della premier Giorgia Meloni, del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei ministri Nordio e Piantedosi per il caso Almasri, si rincorrono le voci sulla “giustizia a orologeria”. Un meccanismo che sarebbe tornato a colpire con puntualità cronometrica mezzo esecutivo in carica, proprio mentre va avanti in Parlamento la riforma sulla separazione delle carriere in magistratura.
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Meloni e magistrati: hanno torto tutti Il governo spara a zero contro i magistrati dopo l'inchiesta che coinvolge Giorgia Meloni. La procura replica: "Un atto dovuto". I dati Istat smontano le teorie negazioniste: "Il vaccino anti-Covid ha fermato la curva di mortalità". Condannato perché non ha voluto abbastanza bene alla figlia.
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Prima era la Corte costituzionale competente sui ministri, ma dal 1989 una legge costituzionale stabilisce che il presidente del Consiglio e i componenti del governo, per reati compiuti nell'esercizio delle loro funzioni, non sono indagati dalle normali procure ma da un particolare collegio di giudici. Il cosiddetto «tribunale dei ministri» esiste in ogni distretto di Corte d'Appello ed è composto da 3 magistrati sorteggiati ogni 2 anni.
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Riteniamo opportuno per l’attualità del tema ripubblicare questo contributo, già pubblicato il 13 novembre 2018 su Questa Rivista Il Tribunale dei ministri, questo sconosciuto. Annotazioni sparse di Zaira Secchi Parlare del Tribunale dei ministri è come entrare nella storia della Repubblica. Il testo originario della Costituzione licenziato nel dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente prevedeva all’art.
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Michele Zaccardi 30 gennaio 2025 «Mai come in questo caso c’è stata una puntualità così incredibile, nel senso che dopo le proteste contro la separazione delle carriere, l’Associazione nazionale dei magistrati ha scatenato un attacco frontale su atti parlamentari e del governo, facendo saltare ogni divisione dei ruoli tra Parlamento, governo e magistratura. Siamo davanti a una forma globale di uso eversivo della giustizia».
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«Siamo al solito refrain italiano: ogni volta che un politico viene indagato, salta fuori la denuncia degli straordinari poteri della magistratura». Il professor Massimo Cacciari legge così gli eventi degli ultimi giorni, attraverso la lente di questo «refrain nauseante» che, sottolinea, si ripete in Italia uguale da anni. Come nel video tutto all’attacco di due giorni fa della premier Giorgia M…
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ROMA. Alle cinque del pomeriggio il Transatlantico di Montecitorio è quasi deserto. I lavori sono stati interrotti dopo il question time, per questa settimana basta così. Lo hanno chiesto e ottenuto i partiti di opposizione in conferenza dei capigruppo, stessa scena anche al Senato. «Finché il governo non viene a fare chiarezza sul caso Almasri, non si può proseguire con la normale attività, è un…
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MILANO. «La presidente del Consiglio attacca l’autore dell’esposto Luigi Li Gotti e il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi facendo una furbata. Usa questa storia per dire che i magistrati ce l’hanno con il centrodestra. Detto questo una cosa è valutare la scelta politica di rimandare in Libia il signor Almasri, che io non condivido, un’altra è ipotizzare una responsabilità penale della …
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ROMA – Calati juncu ca passa la china, calati giunco che passa la piena, dice un noto proverbio siciliano per ricordare che esiste un modo, quando si è travolti, per non spezzarsi. Per altro, non necessariamente disonorevole. E mai come in queste ore, un palermitano come il Procuratore di Roma Francesco Lo Voi, classe 1957, in magistratura da 43 anni, sa che è il giorno in cui farsi giunco. Con c…
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Scontro totale. Con la magistratura, che ha messo sotto indagine la premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano. E con le opposizioni, che scelgono di bloccare i lavori in Parlamento fino a quando la presidente del Consiglio non chiarirà in Aula. Il caso Almasri scuote il governo e accende lo scontro politico, all'indomani dell'accusa per peculato e favoreggiamento notificata a Meloni dal procuratore capo di Roma…
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In principio fu Silvio Berlusconi che, nella sua lunga carriera politica, ingaggiò una lotta al calor bianco con i “giudici comunisti” che raggiunse lo zenit con l’avviso di garanzia che il Cavaliere ricevette mentre da Presidente del Consiglio presiedeva il G7 di Napoli. Da allora il rapporto fra politica e magistratura in Italia è sempre stato teso ed è sempre più difficile che un politico pensi alle dimissioni nel caso in…
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Colpendo Meloni salvano Santanché: l'autogol delle toghe rosse "Se fossimo in un Paese normale, si sarebbero già dimessi tutti". Questo è il pensiero che sta sicuramente passando per la testa dell'italiano medio di sinistra, desideroso di veder cadere ancora una volta un governo di centrodestra per mano della magistratura. Ma, proprio perché non siamo un Paese normale a causa di una magistratura fortemente politicizzata, non si dimetterà nessuno.
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C’erano numerosi argomenti per colpire politicamente il Centrodestra: bastava solo aspettare il momento giusto, tendere l’arco, mirare e scoccare la freccia. Ma ancora una volta, l’ingresso in scena dei “gattopardi” – o meglio, la loro minacciata presenza, destinata a destabilizzare la segreteria di Schlein – ha rovinato i piani, confondendo le acque di una campagna elettorale ormai indirizzata verso il governo 2027-2032.
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Di Fabio Massa La politica balbettante che permette che le teste pensanti vengano tagliate, e alla fine (profezia!) rimarranno solo i cretini, non batterà un colpo neppure questa volta. Quello... Leggi tutta la notizia
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Non potendo batterlo né abbatterlo non gli resta che sperare di sabotarlo: su ogni caso, dunque, aprire una causa. Sul piano politico, del resto, non v’è più speranza: ad alzare bandiera bianca, seppellendo la natura maggioritaria del Pd e con questo i sogni Elly Schlein, è stato il gran visir Dario Franceschini. Il massimo da quelle parti, secondo il vero “ex” padrino della segretaria dem (se ne accorgerà al momento opportuno), è un’ammucchiata che dovrebbe…
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Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia ha eletto oggi Giuseppe Pasini presidente per il quadriennio 2025-29, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Nel corso delle consultazioni effettuate tra i componenti del Consiglio dalla Commissione di designazione, composta dagli ultimi tre past president di…
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Venerdì 31 gennaio 2025, Giuseppe Pasini è stato eletto Presidente di Confindustria Lombardia per il quadriennio 2025-29, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Succede a Francesco Buzzella, in carica dal 2021. Giuseppe Pasini eletto Presidente di Confindustria Lombardia Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia ha eletto oggi Giuseppe Pasini presidente per il quadriennio 2025-29…
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Il re dell’acciaio, Giuseppe Pasini, nuovo Presidente di Confindustria Lombardia. Il manager entrò da giovanissimo nell'azienda del padre Carlo, la Feralpi, e dopo la scomparsa di quest'ultimo assunse ruoli sempre più importanti. Nel 2007, quando fu costituita la Feralpi Holding spa, Pasini ne assunse la presidenza. Nel corso della sua…
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