Nel cuore della recente polemica che ha coinvolto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la sua mancata consigliera Maria Rosaria Boccia, emerge un dettaglio intrigante: la chiave d'oro di Pompei. Questo oggetto, del valore di 15mila euro, è stato conferito al ministro come simbolo della cittadinanza onoraria della città degli scavi. Tuttavia, il predecessore di Sangiuliano, Dario Franceschini, sembra aver trattenuto la chiave senza esserne consapevole.
La vicenda si intreccia con il G7 della Cultura, inizialmente previsto a Pompei. Maria Rosaria Boccia, durante un'intervista, ha dichiarato che il ministro Sangiuliano ha approfittato del sopralluogo per verificare alcuni scavi. Tuttavia, il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha smentito qualsiasi coinvolgimento ufficiale di Boccia con il Comune, nonostante la sua presenza in numerose foto al seguito del ministro.
Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha cercato di rassicurare la comunità, affermando che il G7 non salterà. Tuttavia, le dichiarazioni contrastanti e le notizie riservate contenute nelle mail hanno alimentato il mistero. La questione della chiave d'oro, simbolo di onore e prestigio, si inserisce in un contesto di tensioni politiche e personali che rischiano di oscurare l'importanza culturale e archeologica di Pompei.