Reuters «Sedizione, attentato all’ordine costituzionale e associazione a delinquere». Questa l’accusa presentata dal governo di Javier Milei contro gli organizzatori della protesta di mercoledì davanti al Congresso di Buenos Aires. Un «colpo di Stato», ha tuonato il presidente, definizione che ha scatenato polemiche in Argentina dove la memoria del golpe e dell’ultima dittatura militare è drammaticamente viva.
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Approfondimenti:
Nonostante le forti polemiche e le critiche per la dura repressione della manifestazione di mercoledì a sostegno dei pensionati, il governo argentino di Javier Milei ha difeso l'operato delle forze dell'ordine e ha presentato oggi una denuncia per "sedizione, attentato all'ordine costituzionale e associazione a delinquere" nei confronti di quelli che considera gli organizzatori e promotori degli scontri.
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Nonostante le forti polemiche e le critiche per la dura repressione della manifestazione di mercoledì a sostegno dei pensionati, il governo argentino di Javier Milei ha difeso l'operato delle forze dell'ordine e ha presentato oggi una denuncia per "sedizione, attentato all'ordine costituzionale e associazione a delinquere" nei confronti di quelli che considera gli organizzatori e promotori degli scontri.
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Da oltre tre decenni, i pensionati argentini hanno iniziato una marcia settimanale per chiedere un reddito minimo di 450 dollari. Trentiquattro anni dopo, i pensionati ricevono 200 dollari e la loro protesta, in un mercoledì di violenza nel centro di Buenos Aires, simboleggia la fine della “luna di miele” per Javier Milei. Inoltre, Guillermo Francos, capo dei consigli dei ministri (che in una republica presidenzialista non ha gli stessi poteri che in Italia), ha denunciato “una sorta di Colpo di Stato”.
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Centinaia di persone in strada ogni mercoledì, ormai da qualche mese: è quello che succede in Argentina, dove i pensionati sono l'avanguardia della protesta contro l'esecutivo di Javier Milei. Alla protesta contro i tagli al welfare e la sempre più drammatica situazione economica del paese, il Presidente con la motosega ha reagito attraverso la repressione, ma l'unico risultato è stato
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La manifestazione dei pensionati di Buenos Aires è finita con una donna di 87 anni ricoverata per percosse e il fotoreporter Pablo Grillo in prognosi riservata dopo un’operazione al cranio per un candelotto lacrimogeno sparato alla testa dalla polizia antisommossa. Le proteste che come ogni mercoledì si tenevano davanti al Congresso per i tagli al …
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Un giovane ma conosciuto fotoreporter, Pablo Grillo, colpito alla testa da una bomba lacrimogena, operato d’urgenza e ricoverato con prognosi riservata in terapia intensiva; pugni tra deputati di schieramenti opposti nell’agitata riunione al Congresso; 130 arrestati dalla polizia anti-sommossa liberati in blocco poche ore dopo dal giudice di competenza. È il bilancio sommario della scorsa giornata politica a Buenos Aires, un consueto mercoledì di protesta dei pensionati, ma più turbolento del solito.
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Un muro di colori si è eretto ieri nelle strade di Buenos Aires, formato da donne e uomini di tutte le età. Erano gli hinchas, tifosi di decine di club argentini che hanno messo da parte le rivalità sportive per una causa comune: la difesa dei pensionati che da mesi, ogni mercoledì, manifestano nella capitale contro le politiche antipopolari del presidente Milei. E lo fanno sfidando la violenza della polizia, come quella che poche settimane fa si è riversata verso Carlos…
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Sono scesi in piazza, come ogni mercoledì, per chiedere l’adeguamento delle pensioni e protestare contro i colpi della motosega di Milei. Ma stavolta i pensionati non erano soli: ad accompagnarli c’erano anche gruppi ultras di club come River Plate, Boca Junior, Independiente, Racing, Argentinos Juniors, Estudiantes e diversi altri, tutti uniti, oltre le barriere del tifo, a sostegno della loro lotta.
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È di più di 100 arresti e almeno 20 feriti il bilancio degli scontri scoppiati durante il consueto corteo di protesta dei pensionati argentini a Buenos Aires, davanti al Congresso, contro le politiche economiche del presidente Javier Milei. Ciò che era iniziato come una manifestazione pacifica è diventato violento quando gli ultras del calcio e alcuni militanti si sono posti in testa al corteo e hanno lanciato pietre contro le autorità, le quali hanno risposto con cannoni ad acqua, gas…
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Pentole e padelle battute con forza, striscioni al vento e urla contro l'ultra liberista di destra Javier Milei. Il 12 marzo 2025, come ogni mercoledì, l'Argentina ha assistito al ritorno del "cacerolazo", protesta rumorosa che richiama alla memoria le battaglie passate del Paese, con il rumore delle pentole che ha riempito le piazze contro le politiche di austerità del governo. Al centro delle proteste a Buenos Aires, l'insufficiente adeguamento…
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La tensione sociale in Argentina è esplosa ancora una volta nelle strade di Buenos Aires, dove la consueta marcia dei pensionati si è trasformata in una violenta protesta contro le misure economiche del governo Milei. L’intervento delle forze dell’ordine ha scatenato scontri accesi tra manifestanti e polizia, culminati in arresti di massa e feriti. Il coinvolgimento di tifoserie organizzate ha ulteriormente inasprito il clima, trasformando la protesta in un campo di battaglia urbano.
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Violenti scontri tra polizia e manifestanti a Buenos Aires durante una protesta contro i tagli voluti dal governo di Javier Milei. Alla protesta a sostegno dei pensionati hanno aderito anche migliaia di ultras e tifosi delle principali squadre del Paese sudamericano. Le prime cariche e lanci di lacrimogeni si sono registrate ancor prima dell’inizio della manifestazione, fissato per le 17 ora locale, mentre colonne di…
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I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria. A Callao e Bartolomé Mitre, le forze di sicurezza hanno represso gli anziani, i lavoratori della stampa, i sindacati e i…
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Milano, 13 mar. Violenti scontri sono scoppiati tra poliziotti e manifestanti a Buenos Aires, durante una manifestazione per la difesa delle pensioni nei pressi del Parlamento, una mobilitazione amplificata dalla presenza di numerosi tifosi di calcio a sostegno dei pensionati.La manifestazione è degenerata nel corso del pomeriggio, dopo un lungo confronto teso e i primi spintoni: alcuni manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia, che ha fatto uso di proiettili di…
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È di più di 100 arresti e almeno 20 feriti, tra cui un fotografo in gravi condizioni, il bilancio degli scontri scoppiati durante un corteo di protesta dei pensionati argentini a Buenos Aires, a cui hanno partecipato anche sindacati e ultras del calcio. Una battaglia campale, che si è scatenata nel pomeriggio di mercoledì nel centro della città dove i manifestanti si erano radunati per dire no ai tagli del governo ultraliberista di…
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La consueta marcia dei pensionati del mercoledì è degenerata per la presenza di ultras e militanti che si sono messi alla testa del corteo e hanno cercato lo scontro. Tra i feriti, un fotografo in gravi condizioni ascolta articolo E' di più di 100 arresti e almeno 20 feriti il bilancio degli scontri scoppiati durante un corteo di protesta dei pensionati argentini a Buenos Aires, a cui hanno partecipato anche sindacati e ultras del calcio.
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Gravi scontri a Buenos Aires durante una manifestazione a sostegno dei pensionati e contro il governo del presidente Javier Milei. Migliaia di ultras e tifosi si sono uniti alla protesta, che ha visto l'intervento delle forze dell'ordine prima dell'inizio ufficiale dell'evento. Le forze di polizia hanno risposto con cariche e lacrimogeni, mentre diverse colonne di manifestanti hanno violato il divieto di bloccare il traffico.
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