L’idea era quella di offrire in un unico servizio (TIM CASA) rete fissa e rete mobile, associando il proprio numero di rete fissa con quello della carta SIM. Krr su Tim: scelta gestionale autonoma del fondo americano o cavaliere bianco, chiamato dal numero uno di Tim Gubitosi in bilico, per difendersi dagli attacchi di Vivendi? Niente scorporo e recupero del progetto TIM CASA, promettendo, in cambio, un’apertura della rete fissa anche agli altri operatori.
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In Germania, invece, il mercato delle telecomunicazioni attualmente è dominato da tre società: Deutsche Telekom, Vodafone Deutschland e Telefónica Germania Fino al 2004, però, lo Stato francese deteneva il 10% in più di Orange. Lo Stato non poteva, infatti, garantire un mercato competitivo mentre era azionista di France Telecom, ossia l’attuale Orange. Tuttavia, il consiglio di amministrazione deve ancora includere rappresentanti dello Stato in proporzione alla…
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Per adesso si muove con grande cautela, vista la contemporanea presenza in Tim e in Open Fiber, entrambe impegnate nella costruzione della rete in fibra ottica e da lungo tempo candidate a unire le forze. Ci sarà una parte dedicata alle telecomunicazioni, allo sviluppo di Open Fiber, ma nella sua strategia Scannapieco terrà ovviamente conto di molto altro. Per la Cassa, quindi, sul lato di Open Fiber l’impegno è confermato e manca solo l’imprimatur del board per dare…
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Il supercomitato di ministri ed esperti sarebbe infatti pronto a riunirsi a breve per cominciare a vedere le carte. Con un mandato ben chiaro: analizzare la proposta del fondo Usa con la massima attenzione su due questioni considerate cruciali, rete e occupazione. Un ruolo fondamentale, da attribuire alla Cdp per essere certi che la fibra ottica arrivi anche a sud a prezzi competitivi. La proposta di Kkr per Tim è sul tavolo del governo che si prepara ad avviare un primo esame.
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L’interesse del fondo Usa Kkr, l’ostilità dell’azionista forte Vivendi, il debito societario, il ruolo del governo italiano, i ricavi di settore in crisi. Facciamo chiarezza sulla partita in corso dentro e intorno a Tim
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Anche quando la rete l’hanno separata sul piano societario è rimasta sempre collegata alle Ferrovie dello Stato. Gubitosi è l’amministratore delegato di Tim e vuole il mandato a trattare con gli americani,ma il cda non glielo vuole dare C’è da giurarci, però, che Kkr farà scuola in Europa e nel mondo e, cioè, che altri Fondi seguiranno il suo esempio. L’opportunità c’è se è vero che la priorità assoluta è fare una Newco tipo Terna per avere la rete…
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Ma questo è solo un modo elegante per dire che oggi Tim, oggetto dell’interesse del fondo americano Kkr, spreca una bella parte delle opportunità che il suo posizionamento le offrirebbe. È un gioco di equilibri sottili fra legittimi interessi nazionali e la dimensione internazionale, globale che devono avere le reti di comunicazione al giorno d’oggi Lo dice la sua deprimente quotazione di Borsa, lo dicono i soci di maggioranza francesi che già stavano sollecitando un cambio del management.
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Ma chi sono gli uomini che ruotano attorno all’offerta e che ruolo hanno nella battaglia che si è scatenata per i telefonini e la Rete nazionale? Luigi Gubitosi, ceo di Tim. Il fondo americano Kkr ha rotto gli indugi e presentato una proposta di acquisizione per Tim, la ex compagnia telefonica Telecom Italia, erede della pubblica Sip. E’ nominato alla guida di Tim nel novembre 2018, in sostituzione dello sfiduciato Amos Genish, mentre è…
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In conclusione, l’impressione è che dopo anni in cui il settore ha viaggiato a velocità ridotta, spesso sembrando rimanere a bagnomaria in attesa di tempi migliori, l’arrivo di un papa straniero nella figura del fondo Kkr, assieme alle risorse del Pnrr, abbia riacceso i fuochi Dal punto di vista di Tim. Per Tim tre appaiono i tavoli principali su cui è impegnata oramai da tempo e su cui ha impostato le strategie per il futuro prossimo.
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