- L'offensiva israeliana in Libano ha causato, nelle ultime 24 ore, la morte di 81 persone, portando il bilancio complessivo delle vittime a oltre 700 in soli tre giorni. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che il Paese è sull'orlo del baratro. Nel frattempo, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è già in volo verso New York, mentre la diplomazia occidentale, finalmente svegliatasi di fronte alla gravità della situazione, cerca di negoziare una tregua temporanea tra Israele e Hezbollah. Tuttavia, Netanyahu ha smentito le notizie riguardanti una possibile tregua, affermando che l'offensiva continuerà.
Secondo il Ministero della Sanità pubblica libanese, tra il 23 e il 25 settembre 2024, quasi 600 persone sono state uccise, tra cui oltre 50 bambini e 94 donne, mentre altre 1.700 sono rimaste ferite. Il numero degli sfollati interni è stimato a 201.000, secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). La distribuzione degli aiuti per bambini e famiglie prosegue, ma la situazione rimane critica.
Il Ministro dell'Istruzione e dell'Istruzione superiore ha annunciato il rinvio del nuovo anno scolastico al 14 ottobre 2024, a causa dell'instabilità e dei continui bombardamenti. La guerra nel sud del Libano, infatti, potrebbe salire drammaticamente di livello da un momento all'altro, come indicato dalle parole del capo dell'esercito israeliano, che ha esortato le truppe a entrare nei villaggi trasformati in postazioni militari da Hezbollah.
Il copione finora ha ricalcato l'evoluzione del conflitto a Gaza, con il bombardamento prolungato delle postazioni nemiche per aprire la strada alle truppe di terra, la mobilitazione dei riservisti e la richiesta ai civili di evacuare i villaggi di confine.