Quali sono i conflitti che Donald Trump predilige? Quelli che durano di preferenza 24 ore e che, poi, grazie al suo intervento t(r)aumaturgico smettono di esistere. Un tipico esempio è l’attacco Usa contro gli Houthi yemeniti, durato appena 30 giorni, al quale lo stesso presidente ha messo unilateralmente fine, dichiarando che tutti gli obiettivi erano stati raggiunti. Dopo di che, ha dato atto ai suoi nemici di avere coraggio e si è dichiarato fiducioso che manterranno la parola data di non mettere a rischio la navigazione internazionale nella…
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Donald Trump, ai primi di maggio, ha annunciato urbi et orbi che gli Houthi sono stati costretti a capitolare dopo un mese di bombardamenti incessanti ed hanno accettato un tregua – separata – con gli Stati Uniti. Ma è andata davvero così? Una ricostruzione del New York Times – quotidiano sempre critico verso il presidente – ha presentato un quadro diverso, con note negative a contrastare le affermazioni della Casa Bianca
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Washington (Usa), 13 mag. – “Gli Houthi hanno concordato solo pochi giorni fa di cessare di colpire le navi commerciali, e così la nostra operazione è terminata”. E’ un passaggio del discorso che Donald Trump sta pronunciando a Riyad allo U.S.-Saudi Investment Forum. È stato un uso rapido, feroce, deciso ed estremamente efficace della forza militare: li abbiamo colpiti duramente, abbiamo ottenuto ciò per cui eravamo venuti e poi ce ne siamo andati”, aggiunge il presidente Usa.
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Di Giuseppe Gagliano – Le coste dello Yemen tornano al centro della tempesta geopolitica. Gli Houthi, il movimento ribelle di Ansar Allah, hanno smentito con forza le voci di attacchi israeliani contro i porti di Hodeidah, Salif e Ras Issa, dopo che Tel Aviv aveva minacciato raid contro queste infrastrutture strategiche sotto il loro controllo. La dichiarazione di Israele, diffusa l’11 maggio dal portavoce militare Avichay Adraee, aveva invitato i civili ad abbandonare le aree portuali…
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Sana’a – Press TV. Il leader del movimento di resistenza yemenita Ansarullah afferma che sia i sionisti religiosi che quelli laici sono uniti nel loro programma ostile per dominare la regione e realizzare il progetto della “ Israele”. Intervenendo in un discorso televisivo, giovedì scorso, Abdul-Malik al-Houthi ha affermato che Israele continua la sua barbara aggressione a Gaza da 19 mesi consecutivi, “commettendo quello che è diventato noto come il crimine…
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In Yemen permane il rischio della ripresa del conflitto tra i ribelli Houthi da un lato e Stati Uniti e Israele dall’altro. Nonostante l’accordo raggiunto grazie alla mediazione omanita tra Sana’a e Washington, i ribelli filo iraniani restano decisi a proseguire i loro attacchi contro lo Stato ebraico e non smettono di provocare gli americani. La speranza arriva dall’Arabia Saudita L’ultima arriva dal ministro dell’Informazione e portavoce del…
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La sicurezza sulle rotte del Mar Rosso e per Suez è ancora un happening. Nonostante e rassicurazioni del Presidente degli Stati Uniti, i ribelli Houthi hanno tutt’altro che alzato bandiera bianca e sembrano ben distanti dal considerare chiusa la crisi dei traffici marittimi che hanno provocato e gestito, arrivando a dimezzare i traffici che transitano attraverso il Canale di Suez. Gli Houthi dello Yemen sembrano non aver ricevuto la nota della Casa Bianca di questa settimana, in cui si afferma…
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Per raggiungere la tregua tra Usa e Houthi si sono mossi in tanti, su piani paralleli e con ragioni diverse. Un ruolo primario è stato svolto dall’Oman, un Paese che da anni si è conquistato questo spazio in una regione ad alta instabilità. Il Sultanato parla con tutti, apre canali di dialogo, propone soluzioni, sa come muoversi usando diplomatici di professione ma anche «facilitatori». Personaggi che vengono dal…
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Arriva una svolta diplomatica silenziosa ma significativa: gli Stati uniti e gli Houthi hanno raggiunto un’intesa per porre fine alle ostilità nel Mar Rosso e nello Stretto di Bab al-Mandab. L’accordo, mediato dall’Oman, sembra essere stato facilitato dall’Iran. L’intesa è stata annunciata dal presidente americano Trump prima del suo primo viaggio in Medio Oriente dopo la sua seconda nomina. GLI HOUTHI hanno iniziato i loro attacchi contro Israele e le navi nel Mar Rosso da quando Tel Aviv ha…
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Media: Washington vuole Governo a Gaza a guida Usa L'agenzia Reuters ha riferito che Washington sta pianificando di formare un governo provvisorio a Gaza guidato da un funzionario americano. Reuters ha aggiunto che gli Stati Uniti impiegheranno tecnocrati palestinesi nell'ambito della loro amministrazione di Gaza. Gli Stati Uniti e Israele hanno discusso la possibilità che Washington guidi un'amministrazione provvisoria a Gaza dopo la guerra, hanno affermato…
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(Adnkronos) – Gli Houthi continueranno a colpire Israele “in profondità” e ad imporre “il blocco marittimo” nel Mar Rosso. E’ quanto sostiene in un’intervista all’Adnkronos il vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, all’indomani dell’annuncio del ministro degli Esteri dell’Oman, Badr Albusaidi, sulla “fine del conflitto” tra gli Stati Uniti ed…
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Yemen, il governo precisa: “Il cessate il fuoco con gli Usa non riguarda Israele” Dopo il raid sull'aeroporto di Sana'a, interrotto il traffico aereo Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – “L’accordo” di cessate il fuoco con gli Stati Uniti “non include Israele in alcun modo, forma o aspetto”: lo ha dichiarato Mohammed Abdulsalam, capo negoziatore degli Houthi, il movimento politico-militare che guida lo Yemen.
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Il presidente Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti smetteranno di bombardare gli Houthi in Yemen, affermando che il gruppo, allineato all'Iran, ha accettato di non interrompere più le rotte commerciali in Medio Oriente. Dopo l'annuncio di Trump, l'Oman ha dichiarato di aver mediato l'accordo di cessate il fuoco, segnando un importante cambiamento nella politica degli Houthi dall'inizio della guerra israeliana a Gaza nell'ottobre 2023.
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"Tutto il cielo di Sanaa è fumo, un'atmosfera di panico e paura", ha scritto sui social un anonimo abitante della capitale yemenita dopo l'attacco dei caccia israeliani che ha distrutto l'aeroporto internazionale da anni in mano al gruppo filoiraniano degli Houthi. Oltre agli aerei civili che erano sulle piste dello scalo. Il secondo raid in 24 ore, in risposta al mis…
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Fuori uso l'aeroporto di Sanaa, la capitale dello Yemen, dove sono stati distrutti aerei e terminal. Nessuna vittima nello scalo, grazie alla strategia in stile-Gaza dell'Esercito israeliano (Tsahal), che con una mossa senza precedenti in quest'area, ha avvisato di evacuare qualche ora prima. Colpite anche diverse centrali elettriche nella regione e una fabbrica di cemento a nord della capitale, dopo i raid in collaborazione con Usa e Regno Unito, che hanno preso di mira la notte prima sia il porto di Hodeidah, usato «per il trasferimento…
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L’annuncio è arrivato a sorpresa, come spesso avviene con Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti era impegnato in un incontro con il nuovo premier canadese Mark Carney. Poi, durante uno dei tanti botta e risposta con la stampa, The Donald ha calato l’asso. «Gli Houthi ci hanno detto che non vogliono più combattere. Ci hanno detto, “per favore, non bombardateci più” e promesso che non attaccheranno più le navi commerciali» ha detto Trump.
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Trump: "Gli Houthi hanno annunciato che non vogliono più combattere" 7 maggio 2025 "Gli Houthi hanno annunciato che non vogliono più combattere. Semplicemente non vogliono combattere. E noi onoreremo questo, e lo faremo, fermeremo i bombardamenti. Loro hanno capitolato, ma soprattutto, ci fideremo della loro parola: dicono che non faranno più saltare in aria le navi", così Trump alla Casa Bianca con il premier canadese.
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La strategia di Donald Trump contro gli Houthi sembra aver funzionato. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che i ribelli yemeniti si sono arresi e che, per questo, lui fermerà la campagna di bombardamenti contro i territori da loro controllati nel Paese arabo. “Gli Houthi hanno annunciato che non vogliono più combattere”, ha affermato il leader di Washington. “Semplicemente non vogliono combattere.
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