- Paolo Gentiloni, commissario europeo uscente all'Economia, ha lanciato un avvertimento riguardo al rischio di regressione nella crescita dell'Unione Europea. In un'intervista a La Stampa, Gentiloni ha sottolineato come, negli ultimi anni, l'UE abbia fatto progressi significativi, grazie agli Eurobond e all'unità mostrata sulla questione ucraina. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per i prossimi cinque anni, evidenziando la fragilità delle democrazie, in particolare in Francia e Germania, e l'emergere di un nazionalismo intergovernativo che, pur non proponendo l'uscita dall'Unione, potrebbe rappresentare una minaccia per la coesione europea.
Parallelamente, Mario Draghi ha presentato alla Commissione europea un'analisi approfondita sulle sfide economiche future dell'Unione, concentrandosi su transizione energetica, digitalizzazione e creazione di un mercato unico dei capitali. Il rapporto di Draghi ha messo in luce non solo i trend globali, ma anche le risposte necessarie per mantenere la competitività dell'Europa, con un'attenzione particolare all'Italia. La relazione ha acceso il dibattito sulla capacità dell'industria europea di tenere il passo con Stati Uniti e Cina, evidenziando una "sfida esistenziale" per evitare una crisi permanente.
Inoltre, i dati recentemente pubblicati sul mercato del lavoro, sebbene ottimistici, sono stati definiti ingannevoli. Infatti, includono nei conteggi anche coloro che occupano più di un lavoro, trattandoli come se fossero più persone, e considerano lavoratori anche quelli che svolgono poche ore settimanali. Questo ha sollevato dubbi sulla reale situazione occupazionale e sulla validità delle statistiche presentate.
L'Europa si trova di fronte a sfide complesse e interconnesse, che richiedono risposte coordinate e strategie innovative per garantire una crescita sostenibile e inclusiva.