- La città, situata a soli 70 km dal confine con la Polonia, è stata colpita da un massiccio attacco missilistico russo che ha provocato la morte di sette persone e il ferimento di altre 64. Tra le vittime, una famiglia intera è stata sterminata: solo il padre, Yaroslav Bazylevych, è sopravvissuto, mentre sua moglie Yevhenia e le tre figlie, Yaryna, Daryna ed Emilia, hanno perso la vita.
Leopoli, spesso considerata la città più europea dell'Ucraina, è stata finora relativamente risparmiata dalla furia del conflitto, ma questo attacco segna un cambiamento significativo nella strategia russa. Non più limitati alle regioni orientali, gli attacchi si stanno ora estendendo a tutto il territorio ucraino, colpendo anche le aree più occidentali. Questo allargamento del fronte di guerra dimostra la determinazione di Mosca a destabilizzare l'intero paese, non solo le zone più vicine al confine russo.
Il bilancio delle vittime di questo attacco è particolarmente doloroso. La famiglia Bazylevych, composta da cinque persone, è stata completamente distrutta. Yaroslav, il padre, è l'unico sopravvissuto. Sua moglie Yevhenia, 43 anni, e le tre figlie, Yaryna di 21 anni, Daryna di 18 e la piccola Emilia di soli 7 anni, sono tutte morte nell'attacco. Questa tragedia personale mette in luce la brutalità e l'insensatezza della guerra, che continua a mietere vittime innocenti e a distruggere famiglie.
L'attacco a Leopoli non è un evento isolato. Solo il giorno prima, un doppio attacco missilistico aveva colpito la città di Poltava, nell'Ucraina centrale, distruggendo parzialmente un istituto militare e causando la morte di oltre 50 persone. Questi attacchi consecutivi evidenziano un'escalation nella violenza e nella frequenza degli attacchi russi, che sembrano mirare a infliggere il massimo danno possibile sia alle infrastrutture militari che alla popolazione civile.