- Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica e rappresentante dei 600.000 dipendenti del colosso tedesco, si trova a fronteggiare una delle sfide più difficili della sua carriera. La decisione del CEO Oliver Blume di togliere le garanzie per i posti di lavoro dei 110.000 dipendenti tedeschi ha scatenato una reazione forte da parte del sindacato, che accusa il consiglio di amministrazione di aver fallito nella gestione dell'azienda.
Volkswagen, che un tempo si vantava dei suoi mega investimenti nell'elettrico, si trova ora a fare i conti con la realtà di un mercato in crisi. Le vendite sono crollate, con 500.000 vetture invendute, l'equivalente di due impianti produttivi. Arno Antlitz, CFO del gruppo, ha riconosciuto che l'azienda ha almeno due fabbriche di troppo. La situazione è resa ancora più critica dalla possibilità che anche Audi, un altro marchio del gruppo, chiuda uno stabilimento in Belgio.
La crisi di Volkswagen non è solo il risultato di congiunture economiche sfavorevoli o di errori strategici. Le politiche green decise a Bruxelles, con l'avallo delle sinistre e degli ecologisti, hanno avuto un impatto significativo. La corsa verso l'elettrico, sebbene necessaria per la sostenibilità ambientale, ha messo a dura prova la sostenibilità economica delle aziende automobilistiche. Ora, gli industriali si trovano a dover fare i conti con le conseguenze di scelte che, sebbene ideologicamente corrette, non sono state accompagnate da un adeguato supporto economico e infrastrutturale.