Roma, 5 feb. – “La scelta delle modalità di rimpatrio, in linea con quanto avvenuto in numerosi analoghi casi anche in anni precedenti e con governi diversi dall’attuale, è andata di pari passo con la valutazione effettuata per l’espulsione di Almasri”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso dell’informativa alla Camera, relativa alla vicenda del comandante libico Naieem Osema Almasri accusato di crimini contro l’umanità e rilasciato dalle…
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"Come ho già detto al Senato durante il question time del 23 gennaio, l'espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell'ordine pubblico, che il governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell'interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell'obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al…
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Il ministro della Giustizia presenta alla Camera la versione del governo sulla liberazione del torturatore poi rimpatriato in Libia e che è valsa a lui, Meloni, Piantedosi e Mantovano un'indagine presso il tribunale dei ministri Parte dalla ricostruzione della giornata del 18 gennaio, l’informativa di Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sull’arresto e la successiva scarcerazione del…
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Carlo Nordio e Matteo Piantedosi intervengono sia alla Camera sia in Senato per tenere l'informativa urgente riguardante la vicenda legata alla scarcerazione e al rimpatrio a Tripoli su un aereo dei servizi segreti del generale libico Osama Almasri sul quale pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini di guerra, omicidi e torture. All'esplusione decisa dal governo italiano è seguito l'esposto dell'avvocato Luigi Li Gotti e all'iscrizione…
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Oggi sia alla Camera sia al Senato va in scena la più classica delle commedie di cui è capace la politica. I ministri Nordio e Piantedosi sono chiamati a riferire sul rimpatrio del generale-delinquente libico Almasri, incautamente arrestato una decina di giorni fa mentre era di passaggio a Torino su mandato di cattura della Corte penale internazionale emesso, guarda caso, un minuto dopo che il ricercato aveva varcato il confine tra Germania e Francia.
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Erano tutti d'accordo nel riportare a casa Cecilia Sala. Quando, pochi giorni dopo, è stato scarcerato e rimpatriato Mohammed Abedini, nessuno si è scandalizzato. È stato il prezzo da pagare per liberare una cittadina italiana finita in carcere per motivi politici, senza dare peso alle lamentele del governo americano, che aveva causato il problema chiedendo l'arresto e l'estradizione dell'ingegnere iraniano.
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