Il generale dei pasdaran Behrouz Esbati ha pronunciato un sermone in una moschea di Teheran durante il quale ha offerto la sua versione sul crollo di Assad e sul rovescio subito dalla Repubblica islamica iraniana. Una sconfitta durissima, ha ammesso in un intervento rilanciato dai media internazionali. Per l’alto ufficiale i rapporti con Damasco erano deteriorati e la causa era il rifiuto del presidente di partecipare alla campagna…
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Per almeno trent’anni, ma in particolare dalla guerra civile siriana del 2011, le Forze Quds - le unità speciali delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, responsabili di tutte le operazioni militari della Repubblica islamica all’estero - hanno fatto della Siria un centro nevralgico attraverso il quale hanno diffuso l’influenza iraniana su tutto il Medio Oriente e hanno cond…
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La caduta del regime di Bashar al-Assad sta facendo tremare le ormai scarse certezze dell’autoreferenziale regime degli Ayatollah. Il Governo iraniano per ora si limita a affermare che il futuro della Siria non è chiaro. Per risposta, l’attuale ministro degli Esteri di Damasco, abbigliato all’occidentale, Asaad Hassan al-Shaibani, avverte che l’Iran non deve tentare di destabilizzare la Siria e rispettare la volontà del popolo siriano, nonché la sovranità e la sicurezza del Paese.
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Di Shorsh Surme – La Siria post-al-Assad rappresenta un’arena attraverso la quale il progetto turco sta cercando di espandersi, mentre la stessa arena assiste al declino del progetto iraniano. Un declino, non una fine. L’Iran è un paese la cui struttura psicologica si basa sull’espansione dei propri interessi oltre i propri confini, come molti altri paesi. Il Medio Oriente sta attualmente assistendo a cambiamenti e sviluppi regionali in cui l’espansione degli interessi turchi è evidente a scapito degli interessi iraniani in Siria.
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