- Questa decisione, che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, è stata presa a causa dello stallo dei piani di risparmio dell'azienda. Il ministro del Lavoro tedesco, Hubertus Heil, ha sottolineato l'importanza di mantenere la Germania come un Paese delle auto, ma la realtà economica sembra spingere in una direzione diversa.
La notizia ha scosso profondamente il settore automobilistico tedesco, con il principale sindacato industriale, IG Metall, che ha criticato aspramente il piano di Volkswagen, definendolo un colpo alle fondamenta dell'azienda. La chiusura degli stabilimenti non solo minaccia migliaia di posti di lavoro, ma mette anche in discussione il futuro della produzione automobilistica in Germania.
Volkswagen ha dichiarato che una decisione definitiva non è ancora stata presa e che si stanno valutando alternative, come la conversione degli impianti per altre attività. Tuttavia, il clima di incertezza persiste, alimentato anche dalle recenti dichiarazioni riguardanti lo stabilimento Audi di Bruxelles. A luglio, Audi aveva annunciato la possibilità di terminare in anticipo la produzione della gamma Q8 e-tron, mettendo a rischio la continuità operativa dell'impianto.
La situazione è resa ancora più complessa dalle proteste dei lavoratori Volkswagen, che si sono riuniti presso la sede centrale di Wolfsburg per esprimere il loro dissenso. Il consiglio di amministrazione dell'azienda ha il compito di informare i dipendenti sulla situazione attuale e sulle possibili soluzioni per salvaguardare i posti di lavoro.