Omissione termini ricorso in atti tributari non annulla l’atto, ma consente remissione in termini. La Cassazione tutela il contribuente. Chi riceve un atto dall’Agenzia delle Entrate o una cartella di Agenzia Entrate Riscossione ha sessanta giorni di tempo per fare ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado. Ma non è detto che tutti ricordino tale scadenza. Ecco perché la legge, nell’ottica di garantire un rapporto trasparente e leale tra pubblica amministrazione e cittadino, ha…
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Corte di Cassazione, Ordinanza n. 30834 del 2 dicembre 2024 Nel caso in analisi, la contribuente contesta un estratto di ruolo, sostenendo di non aver mai ricevuto la notifica della cartella di pagamento a cui si riferisce. La mancata notifica è stata scoperta solo tramite l’acquisizione autonoma dell’estratto di ruolo. La Corte di giustizia tributaria …
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L’estratto di ruolo non può essere impugnato ossia non può essere oggetto di ricorso se non nei casi previsti espressamente dalla legge. Il D.Lgs n°110/2024, decreto di riforma della riscossione, ha ampliato le casistiche in cui l’estratto di ruolo può essere impugnato. In realtà l’estratto di ruolo non può essere mai oggetto di impugnazione ecco perchè è corretto parlare di ricorso contro la…
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La nuova norma contenuta nel decreto delegato di riforma della riscossione, che amplia le ipotesi di impugnazione dell’estratto di ruolo, si applica a tutti i processi in corso e quindi anche ai ricorsi presentati prima dell’entrata in vigore del decreto. Tuttavia, nonostante tale l’ampliamento, il fermo amministrativo non rappresenta un motivo di impugnazione dell’estratto di ruolo in quanto le ipotesi legittimanti un simile ricorso sono tassative.
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Il contribuente che lascia scadere i termini per l’impugnazione di un avviso di accertamento non è legittimato a far valere eventuali vizi di tale atto attraverso l’impugnazione della successiva cartella esattoriale. Quest’ultima, infatti, può essere impugnata esclusivamente per vizi propri. Così si è espressa la Corte di cassazione con la sentenza n. 2743 del 4 febbraio 2025. La vicenda processuale Alla base della vicenda processuale c’è un atto mediante il quale l’Agenzia delle entrate aveva…
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Anche se la notifica esattoriale risulta errata o non del tutto completa la cartella rimane comunque valida e deve essere saldata: lo stabiliscono i giudici della Cassazione. Secondo quanto stabilito dall’ordinanza n. 4232/2025 della Corte di Cassazione, la cartella di pagamento, pur avendo natura sostanziale e non processuale, può essere soggetta all’applicazione di istituti propri del diritto processuale, soprattutto se la normativa tributaria li richiama…
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