Una decisione importante sul piano finanziario perché mette un altro voto a favore dell’iniziativa programmata dal fondo americano. Ma è ancora più significativa dal punto di vista politico perché dimostra la centralità di Draghi (favorevole fin dall’inizio a Kkr) a fronte dello sfilacciamento della sua maggioranza. Una presa di posizione che unisce sempre di più le posizioni del Carroccio e quelle di Fratelli d’Italia.
Leggi
A incidere è soprattutto la discrasia dei tempi. Quelli che serviranno per fare chiarezza sul destino del principale operatore di. Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati Ma l’onda sismica potrebbe farsi sentire anche sui progetti per la digitalizzazione previsti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. l terremoto, per ora, riguarda Tim.
Leggi
Ciò non solo per l'ultimo interesse manifestato da Kkr, che sta catturando.; Il patrimonio infrastrutturale strategico del Paese deve essere difeso e valorizzato con lungimiranza. Esattamente quello che non è avvenuto negli ultimi 20 anni a proposito di Tim, società che rappresentava un'eccellenza italiana e che oggi sembra alla mercé di eterogenei appetiti esteri.
Leggi
Le deleghe operative da direttore generale sono invece andate a Peitro Labriola, che negli ultimi due anni e mezzo ha guidato Tim Brasile. Una situazione complessa ed estremamente delicata in cui si intrecciano interessi ed equilibri, cui si è arrivati per tappe. L'investimento nel calcio con Dazn non ha dato i frutti sperati, e i numeri attesi con l'ingresso della Serie A nell'offerta sono risultati deludenti.
Leggi
MOBILITAZIONE DEI SINDACATI. Questa mattina i sindacati hanno manifestato davanti al Ministero dello Sviluppo Economico sottolineando, al grido di “No a una Tim Usa e getta”, le possibili ricadute occupazionali in caso di cessione dell’azienda al fondo americano. Intanto a Piazza Affari il titolo perde circa l’1% e rimane sotto il prezzo dell’ipotetica Opa. Mentre il titolo perde poco meno dell’1%, il dossier Tim si arricchisce di un nuovo tassello.
Leggi
Il problema che ha suscitato questa manifestazione d’interesse, comunque, non è una questione di prezzo dal momento che molto probabilmente il fondo KKR sarebbe anche disposto ad alzare la propria offerta, ma bensì politico. In sostanza è una società che fa investimenti per produrre reddito col solo scopo di intercettare buoni affari e ricavarne utili. Questa, in ogni caso, è la legge di mercato, la legge del capitalismo, la legge della domanda e dell’offerta.
Leggi
Anche in Spagna e in Italia. E poi c’è l’estero, la Spagna e l’Italia. In Italia poi c’è stato il caso Mediaset, con un duro scontro arrivato sino al tribunale. Appena si muove Bolloré, c’è qualcuno di grande e grosso che agisce, con una parata di scherma, di contenimento. Capitolo Tim. E poi Tim La mossa di Kkr in Tim contro Vivendi.
Leggi
Difficile prevedere quale strategia risulterà vincente, ma Niel forse sta già pregustando la vendetta contro Bolloré a seguito della scalata a Telecom Italia nel 2015. La vendita di TIM al fondo KKR è una partita aperta. Da una parte abbiamo Vincent Bolloré, azionista di maggioranza del colosso Vivendi che detiene il 23,74% di Telecom Italia; dall’altro, invece, abbiamo Xaview Niel, conosciuto nel nostro Paese in quanto fondatore e azionista di maggioranza di Iliad.
Leggi
“Silvio Berlusconi, ancora influente, non ha digerito l’offesa di Vincent Bolloré (nell’operazione Mediaset, ndr)”. Xavier Niel aveva poi investito in Tim e Vincent Bolloré ha poi dovuto arrendersi Xavier Niel, con una perdita di circa 200 milioni di euro (Niel poi smontò la sua posizione nel 2018) Xavier Niel e Vincent Bolloré si erano già combattuti per il controllo di Telecom Italia nel 2015. Xavier Niel, dal canto suo, gode di una buona immagine grazie al calo dei prezzi che ha imposto al…
Leggi
Il duello Bolloré-Niel. Da una parte c'è infatti il finanziere bretone Ascolta la versione audio dell'articolo. 3' di lettura. .La partita che si sta giocando attorno ai destini futuri di Tim è osservata con grande attenzione in Francia. Inevitabile del resto: i primi azionisti dell'ex monopolista delle Tlc sono i francesi di Vivendi. Ma Oltralpe la storia ha preso ad alimentarsi di retroscena, interpretazioni, letture fra le più disparate seguendo il fil rouge dei duelli giocati fra finanza…
Leggi
Dalle colonne dell'autorevole quotidiano economico francese BFM Business si leva un'ipotesi che al momento potrebbe sembrare assurda, ma che sembra invece avere dei fondamenti "storici": Iliad e TIM potrebbero fondersi nel giro di 5 anni. Tutto è partito dall'offerta del fondo KKR per TIM. Xavier Niel, Presidente di Iliad, è anche membro del fondo in questione, ed il suo sogno sarebbe proprio quello di ingrandirsi unendo Iliad ad un concorrente, ovvero TIM.
Leggi
La paura che il gruppo di tlc italiano finisca nelle mani del fondo (per l’appunto) USA di private equity KKR è palpabile. L’ipotesi speculativa nasce anche dal fatto che il fondatore di Iliad Niel è nel Board di KKR Uno scontro su più livelli: Niel, amico di Macron, segnerebbe un punto importante su Vincent Bolloré, che in patria appoggia l’estrema destra”. «L’arrivo di Kkr sul dossier (Tim) ha riavviato le…
Leggi
Secondo gli analisti, potrebbe rappresentare l'exit più interessante di Kkr dalla ServiceCo, mentre sulla NetCo l`exit sarebbe verso un'integrazione con Open Fiber in un operatore wholesale only. Si tratta di ipotesi però non nuove per il mercato, circolate già nei giorni scorsi, e quindi con un impatto limitato sul titolo. Tra le indiscrezioni di stampa, Il Sole 24 Ore evidenzia un possibile scenario di consolidamento sul lato dei servizi, con Iliad interessata a Tim ServiceCo.
Leggi
di Lisa Jucca. MILANO (Reuters Breakingviews) - Telecom Italia potrebbe rivelarsi un boccone d'oro per gli adviser europei di M&A nel 2022. Come già fu con il leveraged buyout di Telecom Italia del 1999, questa offerta potenzialmente è manna dal cielo per banchieri, avvocati e consulenti. Altri offerenti potrebbero però farsi avanti e gli attuali azionisti di Telecom Italia, tra cui Vivendi e lo Stato italiano, avranno voce in capitolo.
Leggi
Nel frattempo, Cassa Depositi e Prestiti, controllata dallo Stato e titolare del 10% di Telecom Italia, potrebbe optare per Credit Suisse. Telecom Italia sembra destinata a tenere occupati i banchieri d'investimento anche l'anno prossimo Come già fu con il leveraged buyout di Telecom Italia del 1999, questa offerta potenzialmente è manna dal cielo per banchieri, avvocati e consulenti. Altri offerenti potrebbero però farsi avanti e gli attuali azionisti di Telecom Italia, tra cui…
Leggi
E una lettera confidenziale presentata al cda di Tim con la proposta di Kkr prevede - secondo quanto anticipato da Repubblica - il coinvolgimento di Jp Morgan nel garantire il finanziamento dell'operazione. La proposta di Kkr, pari a 33 miliardi incluso il debito, sarebbe infatti la più grande acquisizione di private equity mai realizzata in Europa, e porterebbe corpose commissioni. Come detto, venerdì Gubitosi ha rimesso le deleghe, che sono state date al presidente Rossi con Pietro Labriola come direttore generale.
Leggi
Iniziano a sfilare i nomi delle banche che saranno coinvolte nei ruoli di finanziatori o advisor nel mega-deal TIM-KKR (si veda altro articolo di BeBeez). Sul fronte degli advisor, invece, tra i consulenti di KKR ci sarebbe anche il manager Piergiorgio Peluso, ex cfo TIM, che aveva già collaborato con il fondo nell’operazione Fibercop (si veda altro articolo di BeBeez). Il punto sulla vicenda è stato fatto ieri da Stefania Peveraro…
Leggi
Acquisendo Sparkle, dunque, KKR avrebbe accesso a due asset fondamentali per la rete a livello italiano e globale. La proposta di acquisto di TIM avanzata dal fondo statunitense KKR continua a far discutere. È il caso, per l’appunto, dell’infrastruttura di rete, veicolo di comunicazioni private e aziendali talvolta molto delicate TIM detiene una quota di maggioranza in FiberCop, e anche KKR è presente con una quota del 37,5%.
Leggi