Non ci sono gli estremi né per il favoreggiamento né per il peculato. Interpellato da La Stampa l’ex pm Antonio Di Pietro smonta in piccoli pezzi i due capi di accusa che pendono sulla premier Giorgia Meloni. Secondo l’ex pm di Mani Pulite non ci sarebbe alcun reato: sia il favoreggiamento che il peculato sarebbero due grandi castelli di carta. In questo caso, se la tesi di Di Pietro fosse confermata, cadrebbe così l’intero paradigma giudiziario che coinvolge il governo guidato da Giorgia…
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È il giorno della controffensiva. Politica e legale. Il governo prepara le carte bollate sul caso Almasri. E si affida alla “Lady di ferro” del Foro, Giulia Bongiorno, per rispondere a tono ai pm romani che hanno messo sotto indagine una premier, due ministri e un sottosegretario. Linea dura. Mentre si accendono i riflettori del Quirinale, da dove trapela la preoccupazione di Sergio Mattarella per gli albori di…
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Una riunione in due tempi. Con il primo dedicato al dossier migranti e in particolare all'aumento di arrivi dalla Libia registrato nei primi 28 giorni del 2025 e il secondo tempo tutto incentrato sulla vicenda del generale libico Najeen Osama Almasri. È metà mattina quando a Palazzo Chigi si incontrano Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e alcuni ministri, tra cui il titolare dell'Interno Matteo Piantedosi.
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I più la ricordano per aver difeso con successo Giulio Andreotti nei processi di Palermo e Perugia, ma Giulia Bongiorno - ora chiamata a rappresentare la premier Giorgia Meloni , i ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e il sottosegretario Alfredo Mantovano per il caso del libico Almasri - passa alle cronache anche per aver firmato le leggi per il “Codice rosso” e il “Codice rosso rafforzato”.
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I vecchi e tradizionali politici di fronte alle grane perseguivano la tecnica di far sbollire la situazione, di mischiare le carte, di placare gli animi. Lei è diversa, le grane le cavalca per dimostrare che è determinata, disinteressata, indipendente. Attizza le polemiche anziché zittirle. Nel momento in cui sul piano internazionale dialoga con chiunque, media tra diversi, cambia opinione, richiama attenzione, deve dimostrare ai…
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Bagarre in aula, lettere di protesta ai presidenti delle Camere, blocco dei lavori parlamentari. Il giorno dopo l'avviso di garanzia a Giorgia Meloni e a mezzo governo per il caso Almasri, le opposizioni provano a riprendere l'iniziativa di contrasto al governo, oscurata dal polverone giudiziario. E ottengono lo stop delle sedute di Camera e Senato: un weekend super-lungo, fino a martedì, quando la conferenza dei capigruppo deciderà sull'informativa del governo.
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Buongiorno. Non si placa lo scontro politico e istituzionale sul caso Almasri. L’opposizione ha bloccato i lavori del parlamento dopo che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello della Giustizia Carlo Nordio hanno cancellato le previste informative ai parlamentari sul rilascio del generale-torturatore libico Osama Njeem Almasri, in cui avrebbero dovuto spiegare perché l’Italia l’ha riportato in Libia su un aereo di Stato invece di consegnarlo alla Corte penale internazionale che lo voleva per crimini di guerra e crimini contro l'umanità (qui…
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Non ci interessa tanto come andrà a finire l’iscrizione della premier Meloni e di altri esponenti del suo governo nel registro degli indagati, a seguito dell’esposto dell’avvocato Li Gotti. Ci interessano piuttosto le reazioni del governo. La premier, con un suo comunicato, ha portato l’ennesimo attacco alla magistratura, incorrendo fra l’altro in alcune sgrammaticature. Innanzitutto si attacca …
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Una volta raccontò che quando aveva cinque anni, suo nonno (civilista, come il padre e la sorella) già la presentava come «futura avvocato». Chissà se era destino, per Giulia Bongiorno. Premier ed ex premier, come Giulio Andreotti; ministri, come Matteo Salvini. E poi cantanti (Tiziano Ferro, Gianna Nannini), calciatori (da Francesco Totti in giù), personaggi televisivi. Sono decine i volti noti i volti passati negli anni…
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Il caso Elmasry, con il corollario delle indagini a carico di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano, blocca il Parlamento italiano. «Non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada», scrive la premier sui social di primo mattino, ma si guarda bene dal riferire in Parlamento sul rimpatrio del generale libico arrestato su mandato della Corte penale internazionale e riportato a casa con volo di Stato italiano.
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Non si dica che Giorgia Meloni è lenta nel cogliere le occasioni, anche quando si presentano nelle vesti più sgradite. L’iscrizione nel registro degli indagati, atto dovuto o meno che fosse e probabilmente non lo era, l’ha mandata realmente su tutte le furie. Sospettosa di natura com’è, probabilmente immagina davvero cospirazioni d’ogni sorta. Però ha anche intravisto subito la possibilità di un micidiale contropiede e non ha perso tempo.
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Sarà stato un “equivoco” il fatto che il governo oggi fosse pronto a mandare a riferire alla Camera il ministro per i Rapporti per il Parlamento, Luca Ciriani, come lo definisce lui stesso, buttato nella mischia in una situazione altamente a rischio. Di certo, l’esecutivo ha cancellato le informative previste per ieri dei ministri della …
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L’ha chiamato “cittadino libico”. Al massimo “capo della polizia giudiziaria di Tripoli”. Giorgia Meloni, nel video in cui ha attaccato la Procura di Roma, non ha mai detto che Najeem Osama Almasri Habish è accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compresi omicidi e stupri anche di minorenni, commessi ai danni di prigionieri …
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Fotogramma In meno di 24 ore, dal piano giudiziario, il turbolento affaire Almastri deflagra anche su quello politico, con uno scontro al calor bianco fra maggioranza e opposizione, che finisce per innescare la paralisi dell’attività delle Camere fino all’inizio della prossima settimana. Uno stop parlamentare che potrebbe sembrare, prima facie, un punto segnato dalle opposizioni, che protestano a ripetizione in aula, fanno ostruzionismo e alla fine ottengono nelle conferenze dei capigruppo di fermare i lavori fino a che il governo non si…
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Meloni indagata: “Vado avanti”. La premier riunisce la maggioranza. “Impegnati a difendere l’Italia”
– Dal consiglio di guerra a Palazzo Chigi, al secolo vertice di maggioranza, esce fuori solo un nome: quello di Giulia Bongiorno. Sarà lei a difendere, semmai fosse necessario, tutti e quattro gli indagati di lusso per il caso Almasri. È una scelta perfetta da più punti di vista: la senatrice è una ’principessa’ del foro con numerose vittorie alle spalle, ha già smontato una volta le accuse del procuratore Francesco Lo Voi nel processo Open Arms…
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È un’ipotesi di scuola in considerazione dell’argomento e dei protagonisti della vicenda, ma la premier Giorgia Meloni può contare su una formidabile arma per risolvere velocemente il caso Almasri: il segreto di Stato. L’apertura di un fascicolo della procura di Roma sul controverso comandante libico accusato di atrocità sui migranti ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati della presidente del Consiglio, del…
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Ho un compito arduo: devo difendere Giorgia Meloni dalle accuse di favoreggiamento e peculato delle quali è accusata. In astratto le accuse sembrano fondate: in concorso con i ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno) e col sottosegretario Alfredo Mantovano (delega ai Servizi) ha fatto scarcerare il pericoloso generale libico Al-Masri e lo ha spedito in Libia con un volo di Stato.
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"Il caso Almasri assume ogni ora che passa contorni sempre più inquietanti": Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, lo ha affermato in una nota. Poi ha aggiunto: "Dopo avere liberato un feroce criminale, contravvenendo ad un mandato di arresto della Corte penale internazionale, e averlo accompagnato con un aereo di Stato in Libia, esattamente dove ha commesso e continuerà a commettere i…
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Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha espresso il suo commento in merito agli sviluppi politici italiani e americani. “Ragazzi c’è da ridere! C’è da ridere! C’è da ridere!”, ha esordito il conduttore, riferendosi con ironia alla recente notizia dell’indagine aperta contro Giorgia Meloni e ad altri membri del governo italiano. “Ragazzi ve la voglio dire subito molto molto chiara”, ha proseguito Cruciani, affermando che si tratta di “una vendetta dei…
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"Questa scelta della procura di Roma è stata sbagliata, perché in questo modo sulla vicenda Almasri i ministri sono stati sottratti al confronto con il Parlamento. Ma non credo che ci siano orologerie nascoste dietro questi interventi della magistratura". Così il presidente dell'Unione camere penali, Francesco Petrelli, in merito all'avviso ai vertici di governo della denuncia sul caso di Almasri. "Credo che nelle condotte e nelle scelte del governo sul caso Almasri vi siano delle evidenti…
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"Ci sono due tifoserie, una sta con Giorgia Meloni e il centrodestra e un'altra con le opposizioni": Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, lo ha detto in collegamento con Tiziana Panella a Tagadà su La7, parlando dell'iscrizione della premier nel registro degli indagati per il caso del generale libico Almasri. La sondaggista ha spiegato che la situazione non sembra essere tanto facile nemmeno per le opposizioni in questo momento…
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Il governo non riferirà oggi alla Camerta sugli sviluppi della vicenda Almasri. I capigruppo torneranno a vedersi martedì 4 febbraio e da quella riunione dovrebbe uscire la data dell'informativa. I ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi hanno inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato per comunicare che «a seguito dell'informazione di garanzia ricevuta, in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio, non sarà…
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Caso Almasri, l’Aventino delle opposizioni: finché Meloni non chiarirà, stop ai lavori in Parlamento
ROMA – Aventino sul caso Almasri. Alla fine sulla mancata informativa dei ministri Nordio e Piantedosi, indagati insieme a Meloni per peculato e favoreggiamento, le opposizioni scelgono il muro contro muro. Parlamento bloccato fino a quando Meloni non verrà a dire la sua in aula. Non si accontentano del video di fuoco di ieri della premier, né delle sue parole - “Andiamo avanti a difesa dell’Ital…
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Atto dovuto o voluto? Si gioca qui la vera partita sulla credibilità dell'indagine sul Meloni e i due ministri e un sottosegretario finiti nel mirino della Procura di Roma per il caso Almasri. Ma si gioca anche sui tempi, per esempio sulla maledetta fretta con la quale l'Anm ha
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L’indagine della procura di Roma sulla premier Giorgia Meloni, sui ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, e sul sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, tutti finiti sotto inchiesta per il caso del generale libico Almasri, ha fatto scattare una pioggia di solidarietà verso i magistrati romani. Com’è noto, il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, nella giornata di ieri, ha notificato una…
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In merito alla vicenda del generale libico Almasri "ho ritenuto che potevano configurarsi un paio di reati e quindi di fronte alle palesi disinformazioni date dal governo ho deciso di presentare come cittadino questa denuncia. Ho fatto una scelta giudiziaria". E ancora: "Io sono un comune cittadino, non posso chiedere dimissioni. Ho visto che c'erano aspetti di possibile reità e ho fatto una denuncia”.
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La comunicazione di iscrizione nel registro degli indagati di Giorgia Meloni è un atto dovuto o un atto voluto? Secondo l'associazione nazionale dei magistrati (Anm) non ci sono dubbi. La Procura di Roma ha semplicemente seguito l'iter "previsto dall'articolo 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89" che "impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al…
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Volano stracci in Aula, dove sul caso Almasri si è consumata una vera e propria bagarre. A Montecitorio, dopo la lettura del processo verbale, le opposizioni chiedono una rettifica e l'inserimento di "quanto accaduto ieri durante l'intervento di Nicola Fratoianni", riferito invece nel resoconto stenografico. Una polemica sollevata su iniziativa del dem Federico Fornaro, a cui fa eco Anna Ascani. La piddina contesta il fatto che…
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Opposizioni sulle barricate alla Camera e in Senato. A Montecitorio e Palazzo Madama, il centrosinistra è andato al muro contro muro con la maggioranza: nel primo caso, arrivando alla sospensione dei lavori a suon di proteste, nel secondo invece abbandonando direttamente l'Aula. Alla Camera, in particolare, la seduta è stata sospesa fino alle 15, quando ci sarà lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, mentre la riunione della conferenza dei capigruppo resta confermata per…
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Prima di entrare nel merito della vicenda, occorre fare alcune precisazioni per distinguere il piano dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolta Meloni da quello più strettamente politico, e per questo in seguito analizzeremo nel dettaglio la ricostruzione del caso di Almasri fatta dalla presidente del Consiglio. Nel video pubblicato sui social Meloni ha attaccato il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, che le ha dato comunicazione dell’indagine a suo carico.
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Da pretore di un piccolo centro di provincia a procuratore capo a Roma. E una vita dedicata alla giustizia con passaggi anche in ambito internazionale. È la storia di Francesco Lo Voi, il procuratore Capo di Roma che ha indagato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro di Grazia e Giustizia, Carlo Nordio, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano per la questione relativa al generale libico Almarsi, fermato a Torino e poi…
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"Non compete a noi entrare nella vicenda giudiziaria, quello spetta ai magistrati. Abbiamo però fior di elementi per affermare che ci sono evidenti responsabilità politiche del governo e della presidente del Consiglio", dice in un'intervista a Repubblica Debora Serracchiani, deputata del Pd con delega alla Giustizia nella segretaria Schlein, commentando la vicenda Almasri su cui chiede che Giorgia Meloni vada "a riferire in Aula: deve spiegare al Paese perché hanno deciso…
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Che il fascicolo aperto dalla Procura di Roma non sfocerà in alcun processo è pressoché certo, visto che un eventuale processo dovrebbe essere autorizzato dal Parlamento dove il governo ha una solida maggioranza. Ma è altrettanto certo che il procuratore Francesco Lo Voi non potesse fare altrimenti di fronte alla denuncia ricevuta. Secondo la sua interpretazione della legge, poteva solo iscrivere le persone segnalate sul registro degli indagati e inviare il procedimento n.
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