Italia in controtendenza sui crediti deteriorati

- Nel panorama europeo dei crediti deteriorati, l'Italia emerge come un'eccezione positiva. Mentre il volume complessivo dei crediti problematici delle banche europee ha raggiunto i 373 miliardi di euro nel primo semestre del 2024, con un incremento di 16 miliardi rispetto all'inizio del 2023, l'Italia ha registrato un calo significativo. Secondo il rapporto presentato da Banca Ifis a Cernobbio, durante l'Npl Meeting intitolato «Step Forward», la giacenza di crediti deteriorati delle banche italiane è diminuita di 5,1 miliardi di euro, attestandosi a 41 miliardi di euro.

Questo risultato, che contrasta nettamente con l'andamento di altri grandi paesi europei come Germania e Francia, è attribuibile a una serie di fattori. In primo luogo, le banche italiane hanno adottato strategie più efficaci nella gestione dei crediti problematici, implementando politiche di recupero più aggressive e migliorando la qualità del credito erogato. Inoltre, il contesto economico italiano, sebbene non privo di sfide, ha mostrato segni di stabilità e crescita, favorendo una maggiore capacità di rimborso da parte di famiglie e imprese.

In Germania, il volume dei crediti deteriorati è aumentato di 9,4 miliardi di euro, mentre in Francia l'incremento è stato di 8,8 miliardi di euro. Questi dati evidenziano una situazione di crescente difficoltà per le banche di questi paesi, che devono affrontare un aumento delle esposizioni non performanti. La situazione italiana, invece, rappresenta un segnale positivo per il sistema bancario nazionale, che dimostra una maggiore resilienza e capacità di adattamento alle sfide economiche.

Il miglioramento della qualità del credito in Italia è un indicatore importante della solidità finanziaria del paese.

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