CECILIA SALA E LA STAMPA IRANIANA di Michele Marelli Se i media in lingua persiana all’estero hanno fin dal 19 dicembre dato ampio risalto alla notizia, dedicandovi approfondimenti e dibattiti pressoché ogni giorno, lo stesso non si può dire per i giornali e le agenzie di stampa operanti all’interno della Repubblica Islamica. Come risulta dall’analisi di sette quotidiani tra i maggiori in Iran, il primo articolo…
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In quella piccola cella nel carcere di Evin, a Teheran, era difficile trovare spazio per la speranza. Una minuscola finestra in alto. La luce sempre accesa. «Le urla degli altri detenuti», avrebbe spiegato Cecilia Sala agli inquirenti. Lamenti, disperazione. La reporter ricostruisce i venti giorni di detenzione. A Mario Calabresi, in una puntata del podcast Stories di ChoraMedia, e ai carabinieri…
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«Ho avuto paura per la mia vita. Quando pensi di essere accusata di qualcosa di molto grave in un Paese dove ci sono punizioni definitive, hai paura anche di quello. Te lo sogni, poi sei poco lucida, non ti fidi della tua memoria se non dormi». Cecilia Sala ha raccontato nel suo podcast “Stories” di Chora News l’incubo dei 20 giorni trascorsi in una cella di isolamento del carcere di Evin, a Teheran, in cui è stata reclusa senza che le fosse spiegato il motivo.
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Un fascicolo sull’arresto e la detenzione a Teheran di Cecilia Sala è già stato aperto. Al momento il procuratore di Roma Francesco Lo Voi non ha ipotizzato alcun reato, ma ieri mattina, dopo avere ricevuto l’informativa degli uomini del Ros, che sono tornati negli uffici di piazzale Clodio anche nel primo pomeriggio, e avere acquisito il verbale della giornalista detenuta nel carcere di Evil per 20 giorni, ha avviato un’inchiesta.
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“Cecilia Sala non è solo una giornalista: è una di quelle persone rare che si sono guardate allo specchio e si sono poste due domande difficili: ‘Chi voglio essere davvero?’ e ‘Cosa posso fare io per il mondo in cui vivo?'”. Su ilLibraio.it, lo scrittore e insegnante Enrico Galiano riflette sulla liberazione di Cecilia Sala, un esempio di coraggio per ragazze e ragazzi: “In tempi in cui l’audacia sembra un’eresia, la sua storia ci ricorda che vivere davvero…
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Liberata Cecilia Sala, ora si dovrebbe lavorare alla liberazione del popolo iraniano. Ieri, 8 gennaio, la giornalista italiana è tornata a casa con un’operazione-capolavoro del governo e della diplomazia italiana. Ora l’Occidente non deve distogliere lo sguardo dal Paese che l’aveva rapita. E questo non può essere obiettivo di un solo governo: dovrebbe diventare il programma di quel pezzo (minoritario) di mondo - istituzioni, opinioni pubbliche e intellettuali - che ancora crede nella democrazia e nella libertà.
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"Credo che ieri sia stata una bella giornata. Credo che sia stata una bella giornata per l'Italia intera, per il sistema Italia, per le tante persone che ci hanno lavorato. È stata sicuramente una bella giornata per me. Vi farò una confessione, diciamo tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come quello che ricopro io, posso dirvi che non ho provato un'emozione più grande in questi due anni di quella che ho provato quando…
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Come si è arrivati alla liberazione I giornali riportano diverse ricostruzioni. Per la maggior parte però un segnale chiave è stato la telefonata fatta da Cecilia Sala martedì 7 gennaio. «Non sono più in isolamento», ha detto ai familiari, ma probabilmente non sapeva che era un segno atteso da chi stava lavorando alla sua liberazione, il segno che da parte iraniana si stavano rispettando accordi. La giornalista italiana è rimasta in carcere tre settimane senza una accusa formale e ne è uscita…
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"Un successo rotondo del governo, dei servizi, dell'Aise. E insuccesso pieno di chi nella sinistra politica e mediatica fino a qualche ora prima diceva 'questo non funziona, quest'altro non funziona". La liberazione di Cecilia Sala, detenuta dallo scorso 19 dicembre in Iran, tiene banco sui giornali e Daniele Capezzone non può non aprire la sua "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi, con una…
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L’ha trovata «provata, certo, ma serena, forte. A testa alta». Antonio Tajani è ancora assieme a lei a Ciampino con la premier Giorgia Meloni, con i genitori, a salutarla con un «Evviva! Bentornata Cecilia» quando finalmente al telefono può tirare un sospiro di sollievo. «Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li…
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Mettiamola così: ci sono delle interviste e degli interventi che a volte invecchiano male. Anzi, malissimo. È il caso di Michele Santoro, capopopolo di se stesso, che solo qualche ora fa a Di Martedì aveva praticamente accusato il governo di non aver fatto nulla per difendere prima e liberare poi Cecilia Sala, salvo essere smentito a breve distanza dall’operazione di Servizi e governo che ha portato al rientro a casa della giornalista del Foglio e di Chora…
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Ecco #DimmiLaVerità del 10 gennaio 2025. Ospite il senatore di Fdi Marco Scurria. Argomento del giorno è la liberazione Cecilia Sala capolavoro di Giorgia Meloni. Regime Iran mai così debole.A Dimmi La Verità il senatore Maco Scurria, Fdi, ci parla del capolavoro diplomatico di Giorgia Meloni, ovver...
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