La liberazione di Cecilia Sala da una prigione iraniana dove era stata rinchiusa senza alcun apparente fondato motivo - se si esclude il fatto che un ingegnere della stessa nazionalità del sequestrante (forse una spia e con documenti scottanti al seguito) era stato tratto in arresto in Italia tre giorni prima - è stato un fatto straordinario, una nobile vittoria italiana, ma non solo, per alcuni motivi che sarà meglio ricordare.
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Adesso, però, è tempo di ripartire. Basta col passato, ora c’è solo fame di futuro. Le rose bianche e i tulipani azzurri, che gli amici più stretti hanno regalato a Cecilia Sala il giorno dopo la liberazione a Teheran e il suo ritorno in Italia, splendono ancora nel salotto della sua casa all’ultimo piano del Celio. E la cassa di bitter portata giovedì dal direttore del Foglio, Claudio Cerasa, è servita sicuramente per festeggiare tutti insieme la fine…
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Dopo quasi venti giorni di prigionia nel carcere di Evin in Iran, l’8 gennaio la giornalista italiana Cecilia Sala torna a casa. La 29enne si trovava in Iran per indagare sulla condizione delle donne nel Paese, quando è stata arrestata per non aver rispettato le leggi locali, così viene riferito dalle autorità di Teheran. L'ipotesi però più probabile, sin da subito, è quella di una ritorsione dopo l'arresto dell'iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, informatico 38enne bloccato il 16…
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MASSA – “In queste ore dovremmo tutti festeggiare, senza se e senza ma, la liberazione ed il ritorno in Italia di Cecilia Sala. Il sindaco di Massa invece commenta la vicenda con un post davvero imbarazzante che accosta la vicenda di Cecilia a quella dei due maro’ detenuti in India rinfacciando alla giornalista dei vecchi tweet sul tema”. Sulla vicenda della liberazione della giornalista italiana incarcerata in Iran e sul post in merito del sindaco Francesco Persiani che ha portato…
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Tanto è stato scritto e ancor di più è stato detto sulla vicenda che ha suo malgrado visto protagonista Cecilia Sala e sulle dinamiche, alcune note e diverse altre chiaramente no, che hanno portato alla liberazione della giornalista del Foglio. Tra i molteplici e variegati punti di vista e le differenti ricostruzioni circolate sugli organi di stampa in queste ultime ore, ce n’è una in particolare che ha veramente del grottesco, che lascerebbe allibito qualunque osservatore dotato di un minimo di buonsenso e…
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Cecilia Sala è stata liberata. Era nelle carceri iraniane fin dal 19 dicembre del 2024. Come si suol dire, tutto è bene quel che finisce bene. Non possiamo in effetti non essere soddisfatti di questa notizia, che riguarda una nostra connazionale rientrata in patria sana e salva dopo la peripezia carceraria in Iran. Peraltro, l’avevamo previsto in tempi non sospetti. Quando avevamo sottolineato come la giornalista mainstream del Foglio sarebbe stata liberata in…
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Egregio Direttore, penso che la maggior parte degli italiani neanche conoscesse Cecilia Sala, eppure oggi tanto scalpore! Bene che sia tornata a casa, ma era necessario che si andasse a riceverla all'aeroporto? La Premier, il Ministro degli Esteri, giornalisti... Si parla solo di lei, eppure quanti cittadini, donne e uomini, lavorano, lottano, soffrono ogni giorno nel più totale silenzio e disinteresse da parte di…
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Non è stato necessario che prendessi una decisione. Le cose si accumulano come quando si mette un foglio sopra l’altro e diventa quasi il totale di un contabile. Non posso fare diversamente. Gioiamo, tutti, per il ritorno di Cecilia Sala: nessuno può farlo più e meglio di me che ho percorso la sua stessa strada, conosco l’attesa dell’ostaggio che è qualcosa che sta fitta nella carne come una spin…
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ANSA Nelle stesse ore in cui Cecilia Sala rientrava in Italia sana e salva, la Suprema Corte della Repubblica islamica consegnava la sua sentenza esecutiva a un’altra donna: pena di morte per impiccagione. Pakhshan Azizi, 40 anni, assisteva i profughi nei campi del nord della Siria e una volta rientrata in Iran, nell’agosto 2023, è stata arrestata con l’accusa di appartenere a un gruppo armato. Ora attende il boia nel carcere di Evin, a Teheran
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L’aereo dei Servizi torna a Ciampino in silenzio, annunciato da un discreto e risoluto comunicato di Palazzo Chigi. Cecilia Sala è libera, l’Italia porta a casa un risultato diplomatico importante, ma soprattutto afferma un nuovo stile delle relazioni internazionali: fermezza, pochi fronzoli, nessuna concessione alla tendenza liberal di accontentare tutti e finire nelle sabbie mobili delle “barbe finte” e dei faccendieri prezzolati.
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– Un lieto fine dovuto a un lavoro diplomatico di altissimo livello, un’accusa così generica da non essere stata nemmeno formalizzata e che sembra un pretesto per aver reso l’arresto possibile. L’ambasciatore Stefano Stefanini, diplomatico di lungo corso e consigliere dell’Ispi, spiega che a portare alla liberazione di Cecilia Sala, potrebbe esserci un ingrediente che sta alla base della diplomazia: la fiducia.
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Ma a chi va il merito della liberazione di Cecilia Sala? “Dopo un’iniziale non perfetta gestione della situazione, quando non ci si rese conto che un arresto avrebbe potuto creare una reazione iraniana, si è fatto un ottimo lavoro di squadra”, afferma Baheli. La premier italiana Giorgia Meloni ha “utilizzato i suoi rapporti personali con Elon Musk per poter influire su una non estradizione di Abedini negli Stati Uniti”, dall’altra il generale Giovanni Caravelli, il capo dell’AISE…
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