Giuseppe Conte è scettico rispetto all'invito di Romano Prodi a creare una coalizione basata su un programma comune tra M5s, Pd e gli altri partiti di centrosinistra, ma apre alla proposta dell'ex ministro dem Dario Franceschini di "correre divisi ma insieme".
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Approfondimenti:
Ci voleva un conoscitore esperto del Palazzo come Dario Franceschini per dissolvere l’incantesimo. Il campo largo è una chimera. Ad inseguirlo si perde solo tempo. I contrasti di programma e di leadership tra i possibili soci sono insuperabili. Se non si vuole arrivare all’appuntamento delle urne in una situazione di sfascio, l’unica soluzione è accettare le divergenze esistenti tra i partner e trasformare l’handicap in opportunità.
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"La verità è che l’andare divisi piace a troppi. Per alcuni è la resa alla difficoltà di trovare una intesa autentica, rinviandola sempre al domani. Per altri la vittoria dell’idea che la politica è soprattutto rappresentanza dell’esistente e allocazione dei rappresentanti. E la democrazia uno strumento per difendersi dal governo, non un metodo per partecipare al governo". Lo dice Arturo Parisi al Corriere nei trentennale dell'Ulivo, di cui con Romano Prodi fu fondatore.
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ROMA (ITALPRESS) – “Distogliere l’attenzione dalla situazione drammatica che stiamo attraversando. Gli italiani si stanno impoverendo con il caro bollette, le imprese devono sostenere rincari energetici per miliardi, sta esplodendo la cassa integrazione, abbiamo 22 mesi consecutivi di calo della produzione industriale e la crescita si è fermata, nonostante i soldi del Pnrr che abbiamo portato noi. Possiamo dirlo, questo si sta rivelando il governo più incapace degli ultimi decenni.
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"Ci stiamo confrontando e ci sono dei terreni in comune. Ma sarebbe ancora più cinico presentarsi in coalizione ed esibire una unità fittizia senza misurarsi concretamente anche sulle questioni che ci dividono. Sarebbe una finta alleanza che si sfalderebbe il giorno dopo le elezioni". Lo dice il leader M5S, Giuseppe Conte, a repubblica. Anche per questo, aggiunge, quella di Dario Franceschini "è una proposta che guardo con attenzione, perché è un tentativo di rendere compatibili le…
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"Distogliere l'attenzione dalla situazione drammatica che stiamo attraversando. Gli italiani si stanno impoverendo con il caro bollette, le imprese devono sostenere rincari energetici per miliardi, sta esplodendo la cassa integrazione, abbiamo 22 mesi consecutivi di calo della produzione industriale e la crescita si è fermata, nonostante i soldi del Pnrr che abbiamo portato noi. Possiamo dirlo, questo si sta rivelando il governo più incapace degli ultimi decenni.
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È la confusione sotto al cielo del centrosinistra. Da giorni ormai parlamentari, dirigenti del Nazareno e commentatori si scervellano sul modo in cui i partiti attualmente all’opposizione dovrebbero presentarsi alle prossime Politiche non tanto per vincere (sia mai) quanto per mettere almeno in difficoltà il centrodestra guidato da Giorgia Meloni (che ieri non ha mancato di rimarcare il consenso attorno al 30% attribuito dai sondaggi a FdI).
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Conte abbraccia Franceschini e innervosisce Prodi sull’officina progressista Parole di Giuseppe Conte fresche di stampa sui rapporti col Pd in una intervista a Repubblica con la quale, a sentirlo, l’ex premier ha cercato di non farsi “distrarre” dalla guerra in corso fra la magistratura e “il governo più indecente” che sarebbe quello in carica: “Al momento ci sono dei punti in comune ma anche questioni fondamentali che ci dividono.
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La risposta del leader M5S all'idea di Prodi per correre uniti alle prossime elezioni. Uniti sì, ma con distanza Qualche giorno fa Romano Prodi, su Repubblica, aveva invitato i leader del centrosinistra a unirsi in un programma comune. Il leader M5S Giuseppe Conte, autore del campo largo con la segretaria Pd Elly Schlein, risponde nì. «Che rispetto la storia del Pd, che ha sempre espresso questa “vocazione testardamente…
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«Ma come si fa ad andare di fronte all’elettorato senza un programma, senza dire cosa vogliamo fare? Dicendo solo “stiamo assieme poi vedremo?” A me non piace». Non poteva essere certo Romano Prodi ad approvare il “lodo Franceschini” sulla legge elettorale. Trent’anni fa, il 2 febbraio 1995 fu lui a far nascere l’Ulivo e l’intervista a Repubblica è stata l’occasione giusta per ribadire le proprie convinzioni e dire nuovamente no all’idea di «marciare divisi», avanzata…
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Oggi l’opposizione politica in Italia si presenta piuttosto frammentata, con diverse forze politiche che non sempre trovano un terreno comune sugli argomenti, ma che condividono l’obiettivo unico di contrastare il governo in carica guidato da Giorgia Meloni. A quanto emerge da tutte le analisi dei dati, la situazione del fronte progressista è caratterizzata da una certa mancanza di coesione, dato che le diverse forze politiche presenti hanno dimostrato più volte di avere priorità e visioni differenti su temi economici, sociali…
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Mentre la destra avanza per strappi e forzature, oltre che alzando l’asticella dello scontro con il potere giudiziario, dalle parti delle opposizioni aleggia ancora la «proposta Franceschini». L’idea è stata articolata sulle pagine di questo giornale dal politologo Antonio Floridia e poi ripresa dall’ex segretario dem. Ruota attorno alla possibilità che le forze che si oppongono alla destra raggiungano un accordo elettorale per non perdere in partenza i collegi uninominali ma non si presentino come alleanza organica.
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Gli ultimi giorni hanno forse riaperto la finestra della politica nel campo della sinistra. Non proprio una finestra, diciamo un pertugio attraverso il quale passa un venticello fresco che annuncia qualche nuova proposta, uno sforzo per uscire dall’immobilismo. S’intende, non si parla di idee. Per quelle bisogna attrezzarsi. Per ora siamo nel campo della tattica: il tema è la l…
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Le preoccupazioni del centrosinistra al momento sarebbero tutte rivolte a Giuseppe Conte e al suo Movimento 5 Stelle, secondo l'indiscrezione riportata da Francesco Verderami sul Corriere della Sera. Il motivo? Se l'ex premier scegliesse di andare al voto da solo nel 2027, il Quirinale poi sarebbe a rischio. Alle prossime elezioni, infatti, non si deciderà solo chi guiderà il governo, ma anche i rapporti di forza in Parlamento in vista della corsa al Colle per la successione di…
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– «Spiace che anche quest’anno il dimensionamento scolastico sia andato in pasto a quelli che possiamo solo definire come professionisti specializzati nel caos della disinformazione. Come Regione Lazio abbiamo seguito in modo rigoroso tutte le procedure previste dalla normativa vigente. Il dimensionamento non è un capriccio ma parte integrante di un processo di revisione generale del mondo dell’istruzione.
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