L'uomo le ha dato fuoco a Endebess, in Kenya, al confine con l'Uganda, dove viveva. Le ferite riportate erano troppo gravi e non c'è stato niente da fare. La notizia è stata confermata dal presidente del Comitato olimpico ugandese, Donald Rukare.
Cheptegei era una figura di spicco nel mondo dell'atletica. Aveva vinto la Padova Marathon nel 2022, diventando la prima donna ugandese a imporsi in questa competizione. La sua carriera era in ascesa, e aveva recentemente partecipato alla maratona delle Olimpiadi di Parigi.
L'omicidio di Cheptegei solleva gravi interrogativi sulla violenza di genere, un problema diffuso in molte società. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. In Africa, le statistiche sono ancora più allarmanti, con tassi di violenza domestica che superano la media globale.
La morte di Cheptegei mette in luce anche le difficoltà che molte atlete affrontano fuori dal campo di gara. Nonostante i successi sportivi, molte donne continuano a lottare contro discriminazioni e abusi. La storia di Cheptegei è un tragico promemoria di quanto sia ancora lunga la strada verso l'uguaglianza di genere.
In Uganda, la violenza contro le donne è un problema endemico. Secondo un rapporto del 2020 del Ministero del Genere, del Lavoro e dello Sviluppo Sociale, il 56% delle donne ugandesi ha subito violenza domestica. Le leggi esistenti non sono sufficienti a proteggere le vittime, e spesso gli aggressori restano impuniti.