«È tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà d’espressione». Il 7 gennaio, a pochi giorni dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump, Mark Zuckerberg annuncia la fine della collaborazione con i fact-checker. Il loro lavoro verrà sostituito dalle note con cui le persone stesse, che postano e leggono, informano sui contenuti dei tweet, qualora li trovino falsi e fuorvianti. È ovvia la …
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Altre notizie:
Trump non si è ancora insediato alla Casa Bianca ma l’aria negli Stati Uniti per le minoranze è già cambiata. A cominciare da Amazon, che con un repentino cambio di rotta ha eliminato gli impegni che aveva preso per proteggere i diritti delle persone nere e Lgbtq+, semplicemente cancellandoli dall’elenco pubblico delle politiche aziendali. Tutte quelle dichiarazioni che affermavano che Amazon supportava i diritti delle persone transgender, e che avrebbe protetto la sicurezza dei dipendenti e dei clienti neri, sono…
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“Affermare che noi fact-checker censuriamo le notizie è la notizia più falsa che si possa pubblicare. E visto che ad averlo fatto è Mark Zuckerberg, possiamo aspettarci solo il peggio per la lotta alla disinformazione”. Tommaso Canetta, vicedirettore di Facta News, una delle poche piattaforme italiane finanziate da Meta per contrastare le notizie false sui …
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“Affermare che noi fact-checker censuriamo le notizie è la notizia più falsa che si possa pubblicare. E visto che ad averlo fatto è Mark Zuckerberg, possiamo aspettarci solo il peggio per la lotta alla disinformazione”. Tommaso Canetta, vicedirettore di Facta News, una delle poche piattaforme italiane finanziate da Meta per contrastare le notizie false sui …
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Mark Zuckerberg ha annunciato che negli Usa abolirà i fact-checking su Facebook e Instagram, probabile preludio a una futura estensione anche altrove. Ha detto che le etichette poste sui contenuti che miravano a mettere in guardia dalle fake news hanno “distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata”. Dal lancio del programma nel 2016, Facebook …
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Mark Zuckerberg con Donald Trump. Il fondatore e amministratore delegato di Meta, che venerdì è volato a Mar-a-Lago per incontrare il presidente eletto, ha completato una brusca virata conservatrice calando il sipario su programmi interni per promuovere diversità, equità e inclusione. Eliminata la squadra e cancellati i criteri dedicati ai valori dell’acronimo “Dei”, finora adottati in assunzioni, formazione e scelta dei fornitori.
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L’enorme impegno di Mark Zuckerberg nell’allinearsi alle opinioni politiche e culturali della nuova amministrazione Trump non è dunque solo una presa di posizione politica, ma è un vero e proprio un cambiamento di etica che avrà un impatto sulle sue pratiche commerciali - ANSA Meta Platforms, proprietaria di Facebook, Instagram e Threads ha annunciato la fine del suo programma su diversità, equità e inclusione (diversity, equity and inclusion, DEI).
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New York — L’uomo più ricco al mondo, Elon Musk, ha puntato su Donald Trump durante la campagna elettorale. Il secondo più ricco, Jeff Bezos, lo ha fatto una settimana prima del voto vietando al suo giornale, il Washington Post, di schierarsi con l’avversaria Kamala Harris. Il terzo, Mark Zuckerberg, è arrivato per ultimo, dopo il risultato delle presidenziali, ma lo sta facendo alla velocità di …
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Meta Platforms Inc. , società madre di Facebook e Instagram, si sta sbarazzando del suo programma di diversità, equità e inclusione, seguendo l’esempio di altre aziende come John Deere e Walmart. Lo ha confermato un portavoce dell’azienda. Si tratta, quindi, di un nuovo passo deciso nello smantellamento di quelle regole e quei principi contestati dal prossimo presidente Usa, Donald Trump , e dal suo grande sponsor, Elon Musk .
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La società di Mark Zuckerberg, che controlla tra gli altri Instagram e Facebook, ha dichiarato lo stop a partire da oggi. Stando ad una nota interna, di cui i media americani hanno preso visione, Meta avrebbe riconosciuto che "il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando”. La scelta di cancellare il fact-checking ha sollevato polemiche, con il presidente Usa Joe Biden che l’ha…
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A pochi giorni dall’annuncio della chiusura del suo programma di fact-checking (scegliendo lo stesso sistema di X), Meta ha dichiarato che a partire da oggi la società dirà addio anche ai suoi programmi per la diversità, l’equità e l’inclusione. La società madre di Facebook e Instagram, guidata da Mark Zuckerberg, in una nota interna – di cui i media americani hanno preso visione – rende noto che “il panorama giuridico e politico per gli…
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La nuova era di Meta: Zuckerberg non è impazzito e vi spiego perché Mark Zuckerberg Il fondatore di Meta, Mark Zuckerberg, in un video pubblicato sulle proprie piattaforme online, annuncia un cambio di rotta nella moderazione dei contenuti: basta con il fact-checking indipendente, meno censure automatiche da parte dell’algoritmo e maggiore libertà d’espressione. Questi sono i tre punti chiave di un video che, nel bene o nel male, passerà alla storia dei social network
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Ha avuto grande risalto la decisione di Mark Zuckerberg, fondatore e capo del gruppo Meta-Facebook, di abolire il cosiddetto «fact-checking», cioè il controllo sulla verità dei fatti. Il social media Facebook era stato uno dei tanti a prendere misure drastiche contro la disinformazione, dopo l'assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021. Oltre a vietare l'accesso a Donald Trump, per impedirgli di usare la piattaforma social al fine di diffondere fake news (per esempio…
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Qualcuno ha scritto da sette euro, qualcuno addirittura da 7,5 euro. Fatto sta che questa fantomatica moneta, che avrebbe dovuto iniziare a circolare dal primo gennaio 2025, in realtà non esiste. Si tratta di una fake news, una bufala che ha preso spunto da alcuni elementi esistenti (come alcune monete da 7,5 euro commemorative che sono state emesse in Portogallo anche in passato) per poi diventare una notizia falsa.
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Meta interrompe i programmi di "inclusione" e "diversità", e continua la nuova svolta iniziata con l'abbandono del fact checking. La decisione già intrapresa da altre multinazionali come Amazon, è stata adesso adottata anche da Zuckerberg, il quale ha spiegato che "il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati…
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