L'HuffPost 6/2/2020
L’America brucia nelle proteste dopo la morte di George Floyd, e per alcuni lavoratori di Facebook, sul social troppo silenzio arriva dall’alto. Mentre Twitter segnala i cinguettii di Trump, il social di Zuckerberg assiste senza far niente. “Il silenzio è complicità”, scrive Tan. Jason Toff, direttore della gestione dei prodotti di Facebook, ha biasimato la gestione di Zuckerberg nei confronti dei post del presidente.
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