La canzone, contenuta nel disco di Platino 'Guerra e Pace' aveva dei versi ritenuti offensivi dal cantante che lo aveva denunciato prov 6 maggio - 11:06 È una storia che si trascina ormai da tempo e che dopo dieci anni si è chiusa con una condanna. Fabri Fibra è stato condannato in Cassazione a pagare 70mila euro di risarcimento nei confronti di Valerio Scanu per il testo della canzone 'A me di te'contenuta nell'album 'Guerra e Pace' del 2013
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Fabri Fibra aveva messo le mani avanti già in quel 2013 in cui "A me di te" è stata pubblicata come sesta traccia dell'album Guerra e Pace: «È solo un gioco, ma in pochi lo capiscono». La profezia alla fine si è autoavverata e, a distanza di 12 anni dall'uscita del disco, Fabri Fibra è stato condannato a risarcire Valerio Scanu con 70mila euro per diffamazione. Una riflessione su "A me di te" oggi è quasi anacronistica, perché il percorso artistico…
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Settantamila euro. È questa la somma che Fabri Fibra dovrà versare a Valerio Scanu per il contenuto ritenuto diffamatorio del brano A Me Di Te, pubblicato nel 2013 all’interno dell’album Guerra e Pace. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, che ha confermato la decisione della Corte d’Appello di Milano, ponendo fine a una vicenda giudiziaria durata dodici anni. Valerio Scanu contro Fabri Fibra, il motivo della sentenza Secondo i giudici, la canzone conteneva…
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Fabri Fibra condannato a risarcire Valerio Scanu, 70mila euro per gli insulti nel brano “A me di te”
Fabri Fibra, nome d’arte di Fabrizio Tarducci, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a risarcire Valerio Scanu con 70mila euro per il contenuto ritenuto diffamatorio del brano “A me di te”. Il pezzo, pubblicato nel 2013 all’interno dell’album “Guerra e Pace”, faceva riferimento in modo volgare e offensivo al cantante sardo, già noto per la sua partecipazione al talent show “Amici”. Il brano di Fabri Fibra contro Valerio Scanu La…
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Il rapper Fabri Fibra (all’anagrafe Fabrizio Tarducci) dovrà risarcire con 70mila euro Valerio Scanu: lo ha stabilito la corte di cassazione, confermando la condanna del tribunale di Milano. Il cantante aveva querelato il collega per diffamazione con riferimento al testo di una canzone del 2013 intitolata "A me di te", in cui si diceva: "Valerio in verità è una donna". "La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persona non è musica…
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