L'omicidio di Totò Bellocco, rampollo di uno dei più importanti clan 'ndranghetisti di Milano, ha scosso la comunità

- Ucciso a coltellate fuori dalla palestra Testudo a Cernusco sul Naviglio, il presunto assassino è Andrea Beretta, ex capo ultrà dell'Inter. Beretta sostiene di aver agito per legittima difesa, ma le indagini dei carabinieri mettono in dubbio la sua versione dei fatti.

La dinamica dell'omicidio è ancora avvolta nel mistero. Bellocco, condannato per associazione mafiosa e in libertà vigilata, si era recato alla palestra per un incontro con Beretta. Durante l'incontro, una lite è degenerata in violenza, culminando con la morte di Bellocco e il ferimento di Beretta, colpito da un proiettile all'anca. Beretta ha dichiarato ai carabinieri di non aver avuto altra scelta che difendersi, ma gli investigatori stanno esaminando attentamente le sue parole.

La curva Nord di San Siro, storicamente nota per la presenza di tifosi organizzati dell'Inter, è diventata un luogo di tensione crescente. Le faide interne e gli interessi criminali hanno trasformato la curva in una polveriera. La morte di Bellocco ha portato alla luce un sottobosco di criminalità che si annida tra i tifosi. Spaccio di droga, biglietti e merchandise sono solo alcune delle attività illecite che prosperano in questo ambiente.

Le indagini stanno cercando di fare chiarezza su diversi punti oscuri. La versione di Beretta è sotto scrutinio, e gli inquirenti stanno valutando se il ferimento di Beretta possa essere stato una messinscena per giustificare l'omicidio. La presenza di un proiettile nel fianco sinistro di Beretta solleva interrogativi sulla dinamica degli eventi. Inoltre, le relazioni tra Bellocco e Beretta, entrambi figure di spicco nella curva Nord, sono oggetto di approfondimento.

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